Un'immagine tratta dal volume "Canton Mombello - Gente di carcere" a cura di Renato Corsini, Marco Serra Tarantola Editore - Ansa
La casa circondariale di Brescia “Nerio Fischione”, che tutti conoscono e chiamano da sempre “Canton Mombello”, è una struttura vetusta e sovraffollata. Progettata alla fine dell’800, inaugurata nel 1914, conta 182 posti regolamentari. Ma le persone ivi detenute – secondo i dati del Ministero della Giustizia, aggiornati al 9 dicembre 2024 – sono 378. È questo istituto di pena, emblematico della situazione drammatica del sistema carcerario italiano – che quest’anno, fin qui, ha visto ben 86 persone togliersi la vita e 155 morire per altre cause – il luogo scelto per un evento che vuole invece parlare di condivisione, rigenerazione, speranza. Un evento che guarda al Giubileo 2025. Da vivere come “Pellegrini di speranza”, secondo il tema scelto da papa Francesco.
Sarà Canton Mombello ad ospitare infatti – probabilmente nell’ottobre del 2025 – le premiazioni della 18ª edizione del premio letterario “Carlo Castelli”, organizzato dalla Federazione nazionale italiana Società di San Vincenzo De Paoli, Settore Carcere e devianza. Si tratta di un concorso destinato a tutte le persone detenute, anche minorenni, condannate almeno con sentenza di primo grado – come si legge nel regolamento che fissa al 15 aprile 2025 il termine per la spedizione degli elaborati (in sanvincenzoitalia.it il testo completo con le modalità di partecipazione e ogni altra informazione).
Premio letterario "Castelli": la cerimonia di premiazione dell'edizione 2024 - foto Società di San Vincenzo
“Mi specchio e (non) mi riconosco: non sono e non sarò il mio reato”. Questo il tema scelto per l’edizione 2025 del concorso dedicato alla memoria di Carlo Castelli, figura di spicco del volontariato vincenziano e promotore della legge Gozzini. Il tema è un invito alla presa di coscienza – rivolto alla comunità carceraria e all’intera società – perché si distingua sempre fra la persona detenuta e il reato commesso, aprendo la via a percorsi di cambiamento, reinserimento. Speranza: che è parola chiave, come detto, del Giubileo 2025. E che è elemento centrale del carisma della Società di San Vincenzo, il cui motto, riportato sotto il logo, è Serviens in spe, “al servizio nella speranza”. Servizio che il Settore Carcere e devianza vuole attuare come azione concreta con chi vive oltre le sbarre. Il premio si articolerà nelle sezioni narrativa (saggio breve, racconto, lettera, riflessione), scrittura autobiografica, poesia, opere multimediali (Cd-rom/Dvd) realizzate in carcere.
Il concorso, sottolinea una nota della San Vincenzo, «offre ai detenuti l’opportunità di raccontarsi, riflettere e sperare attraverso la scrittura, ma anche di fare del bene». A ciascun premio in denaro, infatti, sarà abbinata una donazione da destinare a progetti di reinserimento sociale. Il premio “Castelli” ha il patrocinio di Camera, Senato e Ministero della Giustizia, ed è stato insignito della medaglia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Un'immagine tratta dal volume "Canton Mombello - Gente di carcere" a cura di Renato Corsini, Marco Serra Tarantola Editore - Ansa