sabato 14 dicembre 2024
La fede popolare al cuore della visita. Il Pontefice incontrerà anche il presidente Macron all’aeroporto di Ajaccio, prima della partenza per Roma
Il Papa e il presidente francese Macron durante una visita di quest'ultimo in Vaticano

Il Papa e il presidente francese Macron durante una visita di quest'ultimo in Vaticano - Vatican Media

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Lo sguardo si allargherà inevitabilmente al Mediterraneo. Con i suoi drammi e le sue speranze di pace. Ma si concentrerà anche e soprattutto sulla pietà popolare come motore di evangelizzazione, che è poi il motivo principale per cui il Papa domenica 15 si recherà ad Ajaccio in Corsica.

Sono i due poli della visita, una delle più brevi del Pontificato, in una terra, la Corsica, finora non toccata da nessuno dei predecessori di Francesco. E così ne ha parlato nel consueto briefing, che precede i viaggi internazionali, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Sarà il 47° viaggio apostolico; restano invece 67 i Paesi complessivamente visitati perché per la terza volta papa Bergoglio metterà piede sul suolo francese . Era già successo a Strasburgo nel 2014 e a Marsiglia nel 2023, ma nessuna delle due volte aveva carattere di visita alla Francia, dato che nella prima occasione a essere raggiunto era stato il Parlamento europeo e nella seconda un convegno sui temi mediterranei tanto cari al Pontefice.

Anche domani al cuore del viaggio di una sola giornata (anzi di 12 ore in pratica), ci sarà un convegno. Quello sulla devozione popolare che vede coinvolte diverse Chiese del Mediterraneo. Il resto del programma vede l’incontro con il cardinale François-Xavier Bustillo, arcivescovo di Ajaccio, vescovi, sacerdoti e religiosi nella Cattedrale di Santa Maria Assunta e nel primo pomeriggio la messa a Place d’Austerlitz dove si annuncia la presenza di settemila fedeli.

«Il Mediterraneo farà da sfondo al viaggio, in un tempo caratterizzato dai conflitti che probabilmente troveranno eco nei discorsi del Papa, come anche la crisi ambientale in un'isola che è bellezza», ha detto ieri incontrando i giornalisti il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni.

La cattedrale di Ajaccio

La cattedrale di Ajaccio - Ansa



E naturalmente un altro dei momenti salienti della breve visita sarà l'ultimo appuntamento della giornata: l'incontro con il presidente francese Emmanuel Macron all'aeroporto prima della partenza del Papa da Ajaccio. È immaginabile che tra i temi dell'incontro ci saranno ancora i conflitti che investono l'Europa, il Medio Oriente e altre regioni del pianeta. La pace resta infatti la preoccupazione principale del Pontefice, ha fatto notare ancora Bruni. Il quale a una precisa domanda sulle reali motivazioni del viaggio ha risposto: «Papa Francesco ha scelto di compiere un viaggio lampo in quest'isola della Francia, così vicina all'Italia, per una serie di ragioni, prima tra tutti “benedire” quella devozione popolare, fatta di processioni e confraternite, che è molto importante in Corsica. Frutto della tradizione, questa religiosità, anche vissuta con la lingua del posto e i canti particolari della regione, è espressione di una identità ma anche un veicolo di evangelizzazione».

Il Congresso La religiosité populaire en Méditerranée, cui prenderà parte il Papa, è una due giorni organizzata dal vescovo di Ajaccio, il cardinale François-Xavier Bustillo, che vedrà la presenza di oltre 400 partecipanti, tra cui vescovi spagnoli, francesi, italiani, accademici e rappresentanti di altre aree affacciate sul Mediterraneo. A loro si rivolgerà il Pontefice nel primo dei suoi tre discorsi (tutti in italiano) che chiuderà il Congrés.

La devozione popolare diventa dunque una sorta di antidoto alla secolarizzazione che investe da anni la maggior parte dei Paesi europei che assistono non solo ad un costante calo delle vocazioni ma anche dei battesimi, cioè il primo passo per entrare nella comunità cristiana.

In Corsica il 90 per cento degli abitanti sono cattolici e le confraternite attirano sempre più giovani perché sono un luogo di convivialità e anche di solidarietà. Particolare devozione c'è poi per la Madonnuccia (il Papa effettuerà una sosta anche alla statua che la rappresenta) che nel 1656, secondo la tradizione, salvò i Corsi, allora ancora sotto il dominio genovese, dalla peste.

Come già detto, Francesco è il primo Papa a recarsi in Corsica. Prima di lui ci andò Angelo Roncalli, divenuto poi Papa Giovanni XXIII, ma quando era nunzio a Parigi nel 1952.

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