Un Motu Proprio del Papa vara la riforma delle finanze vaticane. Sono costituiti due nuovi organismi: una Segreteria per l'Economia e un Consiglio economico, al quale si aggiunge un terzo organismo, il "revisore generale". La Segreteria sarà responsabile di tutte le attività economiche e amministrative all'interno della Santa Sede e della Città del Vaticano. A capo di tale organismo è stato nominato - con qualifica di prefetto - il
cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney. Il Consiglio, formato da 8 cardinali o vescovi e 7 laici, avrà il compito di "valutare direttive e analizzare i rapporti sulle attività economiche e amministrative della Santa Sede". È istituito anche un revisore generale.
Il Motu proprio conferma "il ruolo dell'Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica), come Banca Centrale del Vaticano, con tutti gli obblighi e le responsabilità analoghe in tutto il mondo".
Il Consiglio dell'economia, ha spiegato ai giornalisti il direttore della Sala Stampa vaticana
padre Federico Lombardi, "determina le politiche e le direttive, che la Segreteria dell'economia attua".
Il testo del Motu verrà pubblicato dall'Osservatore romano.In concreto, ha aggiunto Lombardi,
"Francesco ha costituito una nuova struttura di coordinamento
per gli affari economici e amministrativi della Santa Sede e
dello Stato della Città del Vaticano".
"L'annuncio odierno - ha spiegato il portavoce - giunge in
seguito alle raccomandazioni della rigorosa revisione condotta
dalla Commissione Referente di studio e di Indirizzo
sull'Organizzazione della struttura economico-amministrativa
della Santa Sede. Esse sono state esaminate e approvate sia dal
Consiglio di Cardinali istituito per consigliare il Santo Padre
sulla riforma della Curia Romana, sia dal Consiglio di 15
Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici
della Santa Sede".
Le raccomandazioni della Commissione Referente riguardavano
"modifiche per semplificare e consolidare le strutture di
gestione esistenti e migliorare il coordinamento e la
supervisione in tutta la Santa Sede e lo Stato della Città del
Vaticano". La Commissione referente, inoltre, "consigliava un
impegno esplicito per l'adozione dei principi contabili, di
gestione finanziaria generalmente accettati e anche per la
procedura di rendicontazione finanziaria, insieme con controlli
interni avanzati, la trasparenza e il governo".