“I membri del Consiglio permanente hanno ampiamente ripreso, approfondito e
rilanciato gli appelli del presidente della Cei a reagire all’erosione e alla
corruzione dell’impianto culturale umanistico”, fra tutti, “la lettura
ideologica del ‘genere’”. Circa
“l’ideologia del ‘genere’”, puntualizza il comunicato, “l’analisi, contenuta
nella prolusione, prende spunto dall’iniziativa di tre opuscoli - destinati alla
scuola primaria, alla secondaria di primo grado e a quella di secondo grado -
intitolati '‘Educare alla diversità a scuola’ e recanti '‘Linee-guida per un
insegnamento più accogliente e rispettoso delle differenze’. Il confronto
all’interno del Consiglio ha messo in risalto la preoccupazione dei vescovi per
forzature che rischiano di colpire pesantemente la famiglia, di associare in
maniera indebita religione e omofobia, di presentare come pacifico l’assunto
circa l’indifferenza della diversità sessuale dei genitori per la crescita del
figlio e di spingere verso il matrimonio tra soggetti dello stesso sesso”. I
vescovi, si legge nel comunicato, “avvertono la necessità d’investire nella
formazione, risvegliando le coscienze di genitori, educatori, associazioni,
consulte di aggregazioni laicali e istituzioni d’ispirazione cristiana” su “una
questione antropologica” urgente.
La scuola cattolica, preziosa risorsa per la società
“Una preziosa risorsa per la società, al cui servizio intende porsi come
espressione della comunità ecclesiale: è l’orizzonte della scuola cattolica, che
con la sua finalità educativa è al servizio del Paese, ma ancora si scontra con
disattenzioni, incomprensioni e chiusure di natura ideologica”. “Il Consiglio - informa il
comunicato - ha approvato una Nota pastorale - curata dalla Commissione
episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università - dal titolo ‘'La
scuola cattolica, risorsa educativa della Chiesa locale per la società’. Il
testo vede la luce in un contesto gravido di preoccupazioni sul futuro stesso di
molte scuole cattoliche: pesano i tagli dei finanziamenti e la mancanza di un
autentico sostegno nella linea della sussidiarietà; pesano le riduzioni di
personale religioso e le difficoltà a promuovere una proposta più unitaria tra
le diverse realtà; soprattutto - hanno evidenziato i vescovi - pesano pregiudizi
e resistenze che riducono a enunciato puramente nominale il riconoscimento della
parità scolastica”.
“Queste difficoltà - hanno rilevato i vescovi - permangono, nonostante la
funzione assicurata dalle scuole cattoliche rappresenti per l’amministrazione
statale un significativo risparmio anche sul piano economico: le sovvenzioni
pubbliche di cui esse sono destinatarie rimangono lontane da quelle di cui
beneficiano gli altri istituti; paradossalmente, in Paesi più ‘laici’ - quali,
ad esempio, la Francia - il sostegno è significativamente maggiore”. Nel
comunicato del Cep vengono sottolineati “i valori della scuola cattolica:
l’originalità di una proposta culturale che muove da un progetto educativo,
raccoglie con responsabilità le sfide del tempo presente e forma le giovani
generazioni alla vita futura”. E questo viene fatto “con una proposta di qualità
che è a vantaggio di tutta la collettività e che si esprime nell’attenzione alla
persona; nella preparazione di programmi rispondenti al bisogno culturale e
professionale, che agevola significativamente anche gli sbocchi occupazionali;
nelle motivazioni e nelle competenze del suo personale”. Per questo il Consiglio
permanente, “oltre ad approvare la Nota pastorale, rilancia con forza al Governo
la richiesta di politiche coerenti, che garantiscano finanziamenti certi e in
prospettiva pluriennale, recuperando da subito l’intero fondo destinato alle
paritarie e poi in parte reso indisponibile dal patto di
stabilità”.Ordo Virginum nella Chiesa italiana
“L’Ordo Virginum nella Chiesa in Italia”. È il titolo della Nota pastorale presentata dalla Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata al
recente Consiglio episcopale permanente (Cep), che l’ha approvata. “L’Ordo Virginum - viene spiegato nel comunicato finale - è una particolare espressione di vita consacrata”. Oggi, riferisce la Cei, “è presente in Italia in 113 diocesi: alle circa 500 consacrate se ne affiancano quasi altrettante in fase di discernimento e di formazione. A fronte della significatività di questa vocazione, da tempo i vescovi chiedevano orientamenti e indicazioni per elaborare criteri comuni e attivare prassi condivise”. Da qui la Nota approvata che, “mentre offre punti di riferimento per orientare scelte concordi nelle Chiese particolari, esprime un’attenzione incoraggiante nei confronti delle vergini consacrate, insieme all’aspettativa che con il tempo questa esperienza evangelica consenta di portarne a più
compiuta maturità i percorsi formativi, il loro stile di presenza nella Chiesa,
le forme della loro missione e i tratti della loro spiritualità”. Il Consiglio
permanente, riferisce ancora il comunicato, ha inoltre “condiviso una positiva
valutazione del testo ‘Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la
catechesi’ che verrà portato alla discussione della prossima assemblea
generale”.La famiglia fa la differenza“La famiglia fa differenza” è il titolo del documento conclusivo della 47ª Settimana Sociale dei cattolici italiani (Torino, 12-15 settembre 2013), dedicata a “La famiglia, speranza e futuro della società italiana”. La bozza del documento è stata presentata “all’attenzione dei membri del Consiglio episcopale permanente” (Cep); il testo, viene spiegato nel comunicato finale del Cep, diffuso oggi, “si articola in quattro parti: la prima richiama l’attuale contesto di crisi che in molti casi ha ridimensionato in modo drastico non solo il reddito, ma anche la libertà e la dignità di famiglie già impoverite dalla crisi demografica; la seconda parte affronta questa situazione con uno sguardo di fede e, quindi, di speranza, rilanciando il progetto di famiglia che scaturisce dal sacramento del matrimonio. In continuità con la precedente Settimana Sociale di Reggio Calabria, la terza parte del documento focalizza alcune priorità urgenti per una ragionevole agenda della famiglia. La quarta e ultima parte è dedicata all’impegno particolare dei laici, sia quali protagonisti principali dell’esperienza familiare sia in quanto
portatori di una missione propria nell’ambito politico”. Durante il Consiglio permanente, riferisce il comunicato, “i vescovi hanno evidenziato come si tratti di contenuti preziosi pure per il cammino di preparazione al 5° Convegno ecclesiale nazionale, che si svolgerà a Firenze nel 2015 sul tema dell’umanesimo incentrato in Gesù Cristo e che avrà il suo momento più alto nell’incontro con il Santo Padre. Una comunicazione specifica, relativa a tale appuntamento, ha sottolineato l’importanza che in questa fase le diocesi, le facoltà teologiche e le aggregazioni laicali lavorino per individuare esperienze particolarmente significative circa il tema del Convegno: costituiranno la materia principale del documento base dell’incontro, che sarà predisposto per il prossimo autunno. Nel frattempo, si sta approntando un apposito sito internet che sarà pubblicato entro Pasqua”. Nel “clima di condivisione fraterna che ha caratterizzato i lavori”, conclude il comunicato, “è stata accolta la richiesta di riconoscimento canonico di un’associazione; si è dato il nulla osta per l’avvio dell’iter per la traduzione del Messale Romano in lingua friulana; infine, sono stati presi in esame una serie di adempimenti in vista della prossima assemblea generale”.