Secondo Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio quello di Papa Francesco è un «forte messaggio di accoglienza verso chi bussa alle porte dell’Europa», per questo dalle pagine di Famiglia Cristiana, lancia l’idea di un sinodo ecumenico dei cristiani europei sulla questione dei rifugiati: «Le Chiese europee non possono restare prigioniere delle logiche istituzionali o delle politiche dei loro Paesi, senza una visione del futuro. Mi chiedo se questo non sia il momento di una convocazione dei cristiani europei, un sinodo ecumenico che affronti la grande questione dei rifugiati e l’Europa».
«Per come stanno le cose oggi, abbiamo fondati timori che molte persone – oggi trattenute in quelli che sono diventati veri e propri centri di detenzione nelle isole greche – possano essere rinviate in Turchia senza essere state informate pienamente sui loro diritti e quindi senza avere avuto nemmeno l’opportunità di chiedere asilo in Europa», ha sottolineato Elisa Bacciotti, direttrice Campagne di Oxfam Italia. «Non può essere questo il nuovo volto dell’Europa, che mette al primo posto la sicurezza delle frontiere a prezzo della deportazione di esseri umani. Ci auguriamo che Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo, come leader spirituali e morali, possano contribuire a richiamare l’Unione europea al rispetto dei suoi valori fondanti: il rispetto della dignità e dei diritti umani».
«La visita del Papa è assolutamente la benvenuta! Spero che Papa Francesco possa riuscire a risvegliare le coscienze dell’opinione pubblica e delle nostre autorità - ha commentato Michele Telaro, capo progetto di Medici senza frontiere a Lesbo -. Poi, onestamente, non mi aspetto che la visita del Papa possa far cambiare idea all’Unione europea, perché la volontà politica che è stata messa in gioco è molto forte ed è evidente». «Il Papa ha chiesto “ponti e non barriere”, ma in questo momento, invece, l’Unione europea - ha proseguito il capo progetto di Medici senza frontiere a Lesbo - vuole proprio creare delle barriere e respingere queste persone, chiudere le proprie frontiere e, in qualche modo, vuole subappaltare l’assistenza umanitaria e la protezione internazionale ad altri, alla Turchia».