Ansa
Il cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione e primate delle Gallie, è stato assolto in appello dalla accusa di non aver denunciato abusi sessuali su minori da parte dell'ex sacerdote Bernard Preynat. Quest'ultimo, attualmente sotto processo, è stato dimesso dallo stato clericale lo scorso luglio perché riconosciuto colpevole di violenze commesse tra il 1971 e il 1991, quando era assistente di un gruppo di scout a Sainte-Foy-lès-Lyon. Crimini risalenti a prima dell’arrivo a Lione come pastore di Barbarin.
In primo grado, lo scorso 7 marzo, il porporato era stato condannato a sei mesi di carcere con sospensione della pena. In seguito alla condanna il cardinale aveva presentato la rinuncia al Papa che però l’aveva respinta, accettando invece la richiesta da parte del presule di un periodo di «sospensione», nominando così un amministratore apostolico. «È stata riparata una ingiustizia: il cardinale Barbarin è innocente», ha commentato il suo avvocato difensore Jean-Félix Luciani.
Barbarin, che compirà 70 anni il prossimo 17 marzo, è sacerdote dal 1977. Nel 1998 Papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di Moulins, e successivamente - nel 2002 - è stato promosso arcivescovo di Lione. Creato cardinale nel concistoro del 2003, ha partecipato ai conclavi del 2005 e del 2013 che hanno eletto Benedetto XVI e Francesco.
«La Santa Sede ha appreso la notizia della sentenza della Corte d'Appello di Lione nei confronti del cardinale Philippe Barbarin e della decisione di Sua Eminenza di rimettere nuovamente il suo mandato nelle mani di papa Francesco. Unitamente alla Conferenza Episcopale Francese, la Santa Sede riafferma la propria vicinanza a tutte le vittime di abusi, nella loro sofferenza, e alle loro famiglie e comunità, ed è al fianco della Chiesa di Lione, duramente provata». Così in una nota Matteo Bruni, direttore della Sala stampa vaticana. «Il Santo Padre, che continua a seguire da vicino lo svolgimento di queste dolorose vicende, comunicherà la propria decisione a tempo debito»., ha aggiunto.