mercoledì 16 febbraio 2022
Aveva quasi 96 anni, era stato ordinato sacerdote nel 1952. Fu creato cardinale nel 2015 da papa Francesco
Cagliari, addio al cardinale Luigi De Magistris
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Uno "stimato fratello che, animato da irreprensibile zelo sacerdotale, ha servito il Signore e la Chiesa con grande dedizione". E’ con queste parole, non di circostanza, che papa Francesco ha ricordato la figura del cardinale Luigi De Magistris, scomparso la notte scorsa nella sua Cagliari a pochi giorni dal 96mo compleanno.

Nel telegramma inviato alla diocesi e ai familiari il Pontefice ha espresso "cordoglio" e "vicinanza", ricordando "con gratitudine" il "generoso impegno" del compianto porporato "nella Santa Sede quale solerte e saggio collaboratore dei miei predecessori", nonché "il suo amore per il ministero della riconciliazione, che ha sempre svolto con ammirevole assiduità, proteso al bene delle anime".

Dopo un lunghissimo servizio nella Curia romana infatti, De Magistris si era ritirato nella sua città d’origine dove fin quando ha potuto ha confessato in cattedrale. E proprio mentre stava esercitando questo ministero Francesco, dopo l’Angelus domenicale del 4 febbraio 2015, annunciò la sua nomina cardinalizia. "Me l’hanno detto in cattedrale a Cagliari, dove stavo ascoltando le confessioni, come è mio consueto, e come spero sarà mia consuetudine. – raccontò in una intervista ad Avvenire -. È stato il parroco a dirmi che il Papa aveva annunciato il mio nome tra quelli dei nuovi porporati. Non avendo avuto nessun preavviso credevo fosse uno scherzo".

La figura di De Magistris è stata ricordata anche dall’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, che insieme all’intera comunità diocesana, ha evocato "con ammirazione e gratitudine l’intensa opera apostolica" del suo cardinale, elevando "al Signore fervide preghiere affinché accolga questo suo servo fedele nella Gerusalemme celeste e conceda il suo conforto ai familiari e a tutti coloro che hanno goduto della sua amicizia nel tempo della sua vita terrena".

Nato a Cagliari nel 1926, De Magistris si era laureato in filosofia presso l’Università del capoluogo sardo. Compiuta la formazione presso il Seminario Romano (tra i docenti amava ricordare in particolare i cardinali Pietro Parente e Pietro Palazzini, "insigne moralista"), era stato ordinato sacerdote dall’arcivescovo Paolo Botto nella cattedrale di Cagliari il 12 aprile 1952.

Nel 1957, su invito del rettore monsignor Antonio Piolanti, era tornato a Roma per lavorare in un primo tempo come segretario dell'ateneo Lateranense. Poi era passato al Sant’Uffizio, chiamato dal cardinale Alfredo Ottaviani ("ero una sua creatura – raccontava – e lui era un “fuori serie” in tutti i sensi; inflessibile sulle questioni di principio, ma sul terreno pratico era molto accomodante").

Successivamente, nel febbraio 1969, De Magistris era stato trasferito come minutante al Consiglio per gli Affari pubblici della Chiesa; e, da ultimo, presso la Penitenzieria apostolica, dove divenne Reggente dalla primavera 1979. Il 6 marzo 1996 era stato nominato da Giovanni Paolo II vescovo titolare di Nova e il successivo 28 aprile aveva ricevuto l'ordinazione episcopale nella collegiata di Sant'Anna a Cagliari dal cardinale Giovanni Canestri. Il 22 novembre 2001 era stato nominato Pro-penitenziere maggiore e promosso arcivescovo.

Nel 2003 De Magistris aveva lasciato gli incarichi istituzionali per raggiunti limiti di età, ma aveva continuato a lavorare nella cura d'anime presso le comunità romane di San Francesco a Ripa e soprattutto di San Salvatore in Lauro. Nel 2010 era rientrato definitivamente nella città natale dove sino a pochi anni fa ha svolto il ministero di confessore presso la Cattedrale.

Quello di De Magistris era stato l’unico caso nella storia di pro-penitenziere maggiore a non aver ricevuto la porpora durante il mandato. Così la sua creazione cardinalizia del 2015 era stata letta come una "riparazione".

"Per me – confidò però ad Avvenire con la consueta umiltà - non c’è stata alcuna riparazione perché non ritengo di essere stato trattato male. Da parte mia vedo questa scelta come un atto di eccessiva bontà da parte del Santo Padre. Eccessiva nel senso che non la meritavo".

Papa Francesco già durante la sua visita a Cagliari del settembre 2013 aveva manifestato di conoscere bene, e stimare, la figura di De Magistris. Il porporato ricordava di aver conosciuto il cardinale Bergoglio "in una occasione". "Avrò lasciato in lui un buon ricordo – aveva commentato - del servizio resogli quando era vescovo".

Con la morte dell’illustre ecclesiastico sardo il numero dei porporati scende a 213, di cui – non computando tra loro il cardinale Angelo Becciu - 119 elettori. Le esequie del cardinale De Magistris saranno celebrate giovedì 17 alle ore 11 nella cattedrale di Cagliari.

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