.jpeg?width=1024)
Il presidente ceco Petr Pavel a Odessa
Non è stata una coincidenza. Il più massiccio attacco contemporaneo di droni contro Odessa è avvenuto quando uno dei leader europei più vicini a Kiev si trovava nella città portuale. Oltre 25 droni kamikaze sono stati lanciati nello stesso istante e contemporaneamente hanno raggiunto i quartieri residenziali di Odessa. Almeno 15 le esplosioni in pochi istanti. Terrore andato avanti per oltre tre ore con attacchi successivi nel corso della notte mentre i servizi di sicurezza mettevano al riparo Petr Pavel il presidente della Repubblica Ceca, leader di un Paese Ue e membro Nato che nei tre anni di conflitto ha ribadito l’ostilità per le scelte del Cremlino.
.jpg?dt=1742548869729?width=620)
Il presidente ceco Petr Pavel: prima di arrivare in Ucraina il capo dello Stato è stato in visita anche a Chisinau, Moldavia - Ansa
Più volte lo stesso presidente Pavel aveva ricordato di quando i carri armati russi avevano soffocato nel sangue i tentativi di ribellione di Praga ai tempi dell’Unione Sovietica. Commenti che in Russia hanno suscitato sempre reazioni livorose. La sua presenza, tenuta nascosta ai media ucraini e internazionali per ragioni di sicurezza, era tuttavia nota al Cremlino. Come sempre in questi casi, le visite dei capi di Stato vengono notificate a entrambe le parti in guerra. Il presidente Pavel aveva raggiunto Odessa attraverso la Moldavia. Nell’aeroporto della capitale Chisinau, come ha potuto verificare “Avvenire”, un aereo militare da Praga ha condotto la delegazione e uomini della sicurezza presidenziale oltre a esponenti dell’esercito.
«La Repubblica Ceca è uno dei leader tra i paesi che aiutano sistematicamente l'Ucraina. Nel corso dei tre anni di guerra su vasta scala, il nostro paese partner - spiega il ministro per la ricostruzione Kuleba - ha fornito all'Ucraina 900 milioni di dollari di supporto, dai programmi umanitari alle forniture militari. In particolare, i sistemi antinave Neptun, basati sui veicoli cechi Tatra, hanno dato un contributo significativo alla nostra sicurezza marittima». I Neptune da Praga sono una spina nel fianco della Marina di Mosca e in questi oltre tre anni di guerra hanno permesso di neutralizzare decine di attacchi russi partiti dalle fregate moscovite al largo della Crimea, alcune delle quali sono state anche affondate o rese inutilizzabili per operazioni in combattimento.

L’attacco notturno contro Odessa ha tra l’altro distrutto un campo estivo per bambini. I droni hanno preso di mira anche un cimitero dove più di 50 tombe sono state distrutte. Accanto a una di esse un cratere conferma l’impatto che ha scoperchiato una cinquantina di lapidi. Nel mirino anche un centro commerciale e diversi condomini privati che sono stati evacuati. All’alba la situazione non era ancora nel pieno controllo dei soccorritori. «Le infrastrutture civili sono state danneggiate, tra cui un condominio, un centro commerciale e alcuni negozi. Tre persone sono rimaste ferite, tra cui una ragazza minorenne», hanno informato le autorità locali. Se il bilancio non è stato più pesante lo si deve ai bunker che hanno ospitato centinaia di persone per l’intera notte. Dtek, la più grande compagnia energetica privata dell'Ucraina, ha confermato che sono state attaccate anche centraline elettriche, contrariamente alla «tregua contro infrastrutture energetiche» annunciata da Putin. Tre dei principali quartieri della città - Prymorskyi, Peresypskyi e Kyivskyi - sono rimasti al buio, mentre in mattinata le sirene hanno ripreso a suonare.