Un momento dei lavori dell'Assemblea sinodale europea a Praga - Sito Ccee
Proseguono a Praga i lavori dell’Assemblea sinodale europea, che ieri ha anche inviato un messaggio alle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria (come riferiamo più ampiamente a parte). Una riflessione stimolata più dalle domande che da risposte preconfezionate.
Quella proposta ieri dal cardinale Marc Ouellet, prefetto del Dicastero per i vescovi, suona così: «Non siamo talvolta tentati di interpretare la Parola di Dio in modo contrario a ciò che essa realmente dice?».
Il porporato lo ha detto nell’omelia del Messa per i partecipanti all’evento che riunisce rappresentanti delle 39 Conferenze episcopali di tutto il continente. Si tratta di 200 delegati selezionati dalle singole Chiese europee che si stanno confrontando in questa settimana sul tema della Tappa Continentale del processo sinodale, che è: “Allarga lo spazio della tua tenda”. A loro si uniscono online altri 390 delegati, sempre designati dalle diverse Conferenze episcopali.
Il cardinale Ouellet ha proseguito: «Nel Vangelo di oggi Gesù condanna i farisei per la loro ipocrisia riguardo al comandamento di Dio: “Onora tuo padre e tua madre”. I farisei praticano un’interpretazione che permette loro di ignorare la parola di Dio per i propri interessi egoistici. Il Signore fa obiezione a questa mentalità che pretende di obbedire a Dio pur agendo in contrasto con la Sua Parola. Questo monito riguarda anche noi e ci interpella nel nostro lavoro per realizzare una Chiesa più sinodale».
Di qui l’augurio del prefetto del Dicastero per i vescovi: «Che lo Spirito Santo ci accompagni e ci guidi nei nostri scambi e discernimenti». «Siamo qui – ha quindi concluso – per aiutarci a vicenda e per allenarci a camminare insieme illuminati dalla Parola di Dio e nutriti dal Corpo e dal Sangue di Cristo. Che la nostra fraternità sia vera, che il nostro lavoro sia fecondo e che i nostri discernimenti diano gloria a Dio». Alla domanda del cardinale ne sono seguite anche altre. Più precisamente quelle che hanno guidato ieri la riflessione nei gruppi di studio.
I partecipanti hanno infatti discusso in 14 tavoli, composti da 13 delegati. E tra le domande proposte figurano interrogativi come i seguenti: «Quali intuizioni risuonano più fortemente con le esperienze vissute e le realtà della Chiesa nel vostro continente? Quali esperienze sono nuove o illuminanti per voi? Quali tensioni o divergenze sostanziali emergono come particolarmente importanti nella prospettiva del vostro continente? Di conseguenza, quali sono le questioni o gli interrogativi che dovrebbero essere affrontate e considerate nelle prossime fasi del processo?».
E ancora: «Guardando a ciò che affiora dalle due domande precedenti, quali sono le priorità, i temi ricorrenti e gli appelli all’azione che possono essere condivisi con le altre Chiese locali nel mondo e discussi durante la prima sessione dell’Assemblea sinodale nell’ottobre 2023?». Le riflessioni sono state poi condivise da ciascun gruppo in plenaria.
L’assemblea di Praga proseguirà con i delegati fino a domani. Quindi , nella seconda parte, che va fino al 12 febbraio, a confrontarsi saranno i 39 presidenti di Conferenza episcopale in Europa. In questi giorni, alla luce di quanto emerso, i partecipanti si confronteranno in dibattito su una proposta di bozza del Documento finale che verrà poi presentato il giorno stesso a conclusione dei lavori.
Venerdì comincerà l’incontro esclusivo dei presidenti delle Conferenze episcopali che si confronteranno «collegialmente» sull’esperienza sinodale «vissuta a partire dal Documento finale dell’Assemblea». Sabato i presidenti presenteranno un loro “commento” al Documento finale. La tappa continentale del Sinodo è organizzata dal Consiglio delle Conferenze episcopali di Europa, in collaborazione con la Conferenza episcopale ceca e l’arcidiocesi di Praga.