La voce di papa Francesco che annunziava la sua visita al Santuario della Madonna di Bonaria in Sardegna ha fatto trasalire di gioia la comunità dei sardi presente il 15 maggio in Piazza San Pietro: «Cari amici, vi ringrazio per la vostra presenza e di cuore affido voi e le vostre comunità alla materna intercessione della Vergine Santa che venerate con il titolo di Madonna di Bonaria. A questo proposito, vi vorrei annunciare che desidero visitare il Santuario a Cagliari… perché fra la città di Buenos Aires e Cagliari c’è una fratellanza per una storia antica».Il nostro Papa è nato a Buenos Aires e di Buenos Aires è stato cardinale arcivescovo. La sua idea di visitare la Sardegna nasce dal desiderio di innalzare la sua preghiera alla Madonna di Bonaria, che ha dato il nome alla capitale della sua Argentina. È il nome che fu scelto dai marinai che approdarono al Rio de la Plata il 3 febbraio 1536 con sedici navi spagnole, che avevano a bordo 1600 navigatori capitanati da Pedro de Mendoza, tra i quali forse alcuni marinai sardi. A bordo vi erano anche i padri mercedari Juan de Salazar e Juan de Almancia, provenienti da Siviglia, dove si era già diffusa la devozione alla Vergine di Bonaria, proclamata da tempo patrona dei naviganti.Il Papa, ricordando l’approdo di don Pedro e il suo progetto di fondare una città, ha detto che «i marinai che lo avevano portato laggiù erano sardi e loro volevano che si chiamasse Città della Madonna di Bonaria». I padri mercedari, fondati a Barcellona nel 1218 da san Pedro Nolasco per la liberazione degli schiavi, erano giunti sulla ridente collina di «aria buona» dinanzi al mare di Cagliari nell’anno 1335 e lassù avevano costruito il convento accanto alla chiesa donata loro dal re Alfonso. Il 25 marzo 1370 accolsero a Bonaria la misteriosa statua della Madonna, giunta su una nave catalana salvatasi miracolosamente dal naufragio per l’intercessione della Madre di Dio.La città di Buenos Aires, fondata da Pedro de Mendoza nel 1536, fu rifondata da Juan de Garay il Nueve de Julio 1580, che divenne per gli argentini il giorno della grande festa. Nel 400° anniversario, celebrato nel 1980, i festeggiamenti avvennero in gemellaggio con la Sardegna, che aveva eretto qualche anno prima nel porto di Buenos Aires una statua della Madonna di Bonaria, benedetta dall’arcivescovo di Cagliari. Una nuova statua lignea fu innalzata poi sull’altare maggiore della Chiesa Cattedrale. Il vescovo Jorge Mario Bergoglio la onorava ogni giorno e desiderava compiere un pellegrinaggio per contemplarla in Sardegna.Noi sardi, che ci sentiamo amici di Buenos Aires, pregheremo per tutti gli emigrati in Argentina e per i due giovani sardi, Martino Mastinu e Mario Bonarino Marras, che sono tra i desaparecidos giustiziati sotto la dittatura militare nel 1976 e che le madri hanno pianto nella Plaza de Mayo. E ricorderemo che nel Gran Chaco argentino, il 27 ottobre 1683, morì martire per la fede il giovane missionario gesuita sardo padre Juan Antonio Solinas, insieme a un sacerdote e a diciannove cristiani indigeni.La festa di Nostra Signora di Bonaria viene celebrata il 24 aprile e proprio il 24 aprile 1870, nel cinquecentesimo anniversario dell’arrivo della statua, la Madonna venne incoronata «regina», preludio alla sua proclamazione di «Patrona Massima della Sardegna», decretata il 13 settembre 1907 da papa san Pio X. Proprio in quel tempo a Buenos Aires fu eretta dai mercedari una grandiosa basilica in onore di «Nuestra Señora de los Buenos Aires».Il 24 aprile 1970, nel sesto centenario, Paolo VI venne in Sardegna e la salutò dicendo: «Salute a te, Sardegna nobile e forte, generosa e paziente, laboriosa e fiera! Salute a te, Sardegna, terra di martiri e di santi!». E celebrò la Messa dinanzi alla Basilica di Bonaria, dicendo a tutti i credenti: «Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani». Il 20 ottobre 1985 Giovanni Paolo II a Bonaria disse che «il Santuario della Madonna di Bonaria è sempre stato, per le nazioni e le genti più diverse, un’attrattiva universale… un centro di unità e di concordia».Papa Benedetto XVI il 7 settembre 2008, a conclusione del Centenario della Proclamazione della «Patrona Massima della Sardegna», auspicò per i sardi e per il mondo che, sotto lo sguardo materno di Maria, potesse nascere «una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile».Oggi, infine andiamo con affetto e gratitudine incontro a papa Francesco, promettendo di edificare la concordia e la pace in ogni famiglia e nel mondo!
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