lunedì 20 maggio 2024
Paura a Pozzuoli per la scossa da 4.4. Gente in strada. Scuole chiuse
Sfollati nella notte di paura ai Campi flegrei

Sfollati nella notte di paura ai Campi flegrei - Fotogramma

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Stavolta il terremoto ha bussato alle porte dei napoletani all'ora di cena: minuti di paura, con i lampadari che oscillano vorticosamente e i prodotti sugli scaffali dei supermercati che finiscono a terra, per uno sciame cominciato alle 19.51 con una prima scossa di magnitudo 3.5 e proseguito per oltre un'ora con una raffica di scosse più o meno forti. Quella che ha fatto tremare il suolo più di tutte, alle 20.10, di magnitudo 4.4, è la più intensa degli ultimi quaranta anni, la più forte da quando il fenomeno del bradisismo è tornato ad affacciarsi nell'area dei Campi Flegrei.

La sentono gli abitanti di Pozzuoli, i più esposti, ma non solo. Paura anche a Napoli, nella zona collinare come a ridosso del mare, a Bagnoli come ai Colli Aminei. E la scossa la avvertono bene anche in vari comuni dell'hinterland, specialmente a nord del capoluogo, a Casavatore come a Giugliano o ad Afragola. Perfino sull'isola di Procida. Molti scendono in strada, qualche cornicione cade, alcune crepe sui muri degli edifici da verificare, ma non si registrano, almeno nelle immediatezze, danni di particolare importanza.

Il record precedente di scossa più forte risaliva al 27 settembre scorso: allora la magnitudo registrata fu 4.2, di poco inferiore a quella rilevata dai sismografi stasera. Ai campi Flegrei la terra aveva cominciato a tremare stamattina, con uno sciame fatto di scosse di lieve entità. Poi il terreno ha ricominciato a ballare stasera, a partire dalle 19.51 con la scossa di magnitudo 3.5, con epicentro a Pozzuoli, in via Cupa Cigliano. A questa si sono susseguite molte altre scosse di minore intensità, intervallate da quella di magnitudo 4.4 delle 20.10, che ha creato panico in molti.

Una famiglia si prepara a trascorrere la notte in auto

Una famiglia si prepara a trascorrere la notte in auto - Ansa

«Stavolta è stata pesante, sembrava che non finisse mai» dicono a Bagnoli, lungo il vialone che costeggia l'ex base Nato, dove in tanti sono scesi in strada. Pensa di rientrare a casa? «Vediamo, per adesso no», risponde un uomo, a bordo della sua auto con i figli. Tanta gente anche sul lungomare che collega Bagnoli a Pozzuoli, una strada stretta che suggerisce di stare sul marciapiede opposto a quello dei palazzi. I locali sono aperti, ma dentro non c'è nessuno. A Pozzuoli, sui giardinetti del lungomare, lontano dai palazzi, i bambini giocano sulle giostre: per loro un modo per esorcizzare la paura in vista di una notte che si annuncia lunga.
Scuole chiuse a Pozzuoli, domani, il comune più esposto al fenomeno. «Abbiamo tutti avvertito la scossa, mantenete la calma, siamo in contatto con l'Osservatorio Vesuviano per tutti gli aggiornamenti», l'avviso diramato dal sindaco Gigi Manzoni, che ha riunito in Comune il Centro operativo comunale (Coc) per organizzare le squadre dei tecnici per i rilievi di eventuali danni agli edifici. Sono arrivate alcune segnalazioni, per adesso di intonaci esterni o piastrelle cadute in casa. Il sindaco ha ricevuto la chiamata del ministro Musumeci, che «si è messo a totale disposizione per ogni cosa».

Anche a Napoli i Vigili del fuoco sono in ricognizione per monitorare la situazione venutasi a creare in seguito allo sciame sismico di questa sera, mentre volontari della Protezione civile sono nelle aree dove i terremoti sono stati maggiormente avvertiti. È stato inoltre insediato il Coc, il Centro operativo comunale, ed è stata disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado della nona e della decima municipalità. Intanto, sono in corso a Roma nella sede della Protezione civile nazionale di via Vitorchiano i lavori dell'Unità di crisi appositamente convocata dal capo Dipartimento Fabrizio Curcio, in costante contatto con il ministro oer la Protezione civile Nello Musumeci.

Ma la terra continua a tremare. Ai Campi Flegrei è in corso uno sciame sismico, non ancora concluso, che ha fatto registrare oltre 20 terremoti nell'arco di tre ore circa, ha detto il vulcanologo Giovanni Macedonio, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I terremoti più intensi sono stati, appunto, quelli di magnitudo 4,4 delle 20,10, quello di magnitudo 3,9 delle 21,46 e quello di magnitudo 3,5 delle 19,51 e ancora una scossa di 3,1 alle 21,55. Non ci sono finora evidenze che il magma stia risalendo. In questi giorni nei Campi Flegrei si stanno susseguendo più sciami, ossia sequenze di terremoti di magnitudo diversa che si succedono rapidamente, seguite da almeno sei ore di calma. Uno è stato registrato a partire dalle 6,06 alle 9,30 del 18 maggio, con 16 terremoti di magnitudo massima di 2,8. «Questa tipologia di rilascio di energia non è nuova nei Campi Flegrei. Questi eventi sono associati al sollevamento del suolo iniziato a partire dal 2006-07 e che nel 2012 ha fatto scattare il livello di attenzione giallo e che è ancora in atto», osserva il vulcanologo riferendosi al fenomeno del bradisismo. Nell'ultimo anno la velocità di sollevamento del suolo è aumentata a circa 2 centimetri al mese, con un massimo che corrisponde alla zona di Pozzuoli e che poi va a decrescere. «Il sollevamento del suolo - prosegue - è associato ai terremoti: da anni si nota che più è marcato il sollevamento, più aumentano i terremoti e la loro intensità». Per quanto riguarda il livello del magma, l'esperto dice che dagli indicatori associati a questo fenomeno, «al momento non abbiamo un'evidenza chiara che il magma stia risalendo» e aggiunge che «la sorveglianza è continua».

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