venerdì 20 settembre 2013
È quanto scrivono dal carcere, in un documento apparso su internet, Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi. Intanto il Viminale invita a «tenere alto il livello di attenzione e vigilanza». Mentre per contrastare lo smaltimento illegale di rifiuti in Campania preannunciate iniziative per potenziare l'azione congiunta con gli enti territoriali.
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Intorno alle 18 di ieri è arrivata la risposta unanime dello Stato alle Nuove Br a proposito della Tav. Comunicati contro comunicato. Due ministri – Angelino Alfano e Maurizio Lupi – nei loro rispettivi dicasteri, hanno voluto dare un segnale forte e senza tentennamenti a tutti quei movimenti eversivi, che puntano a impedire i lavori in Val di Susa. «Delinquenti e bombaroli si rassegnino. Andremo avanti – assicura Alfano, titolare del ministero dell’Interno – ribadendo che un’opera strategica, decisa rispettando tutte le procedure di legge e ascoltando le popolazioni, non può essere bloccata da chi, colluso dell’eversione e della violenza, pretende di contrapporsi alla legge e alla democrazia. Ecco perché, dopo aver protetto più efficacemente con il decreto dell’8 agosto i luoghi del cantiere, rafforziamo i contingenti che proteggeranno l’avvio dei lavori della "talpa", nonché abbiamo scelto come prefetto Paola Basilone, una donna di grande esperienza di territorio e di ordine pubblico».Era stato proprio Alfano a presiedere in mattinata una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza alla quale avevano partecipato i vertici nazionali delle forze di polizia e dei Servizi di intelligence e il capo di Stato Maggiore della Difesa in cui era stato deciso l’invio di altri 200 militari. «Dopo un’approfondita analisi delle manifestazioni di protesta e dei recenti episodi di danneggiamento a carico di alcune imprese, legati alla realizzazione della Tav Torino-Lione – aveva reso noto il Viminale – il Comitato, nell’evidenziare la necessità di tenere alto il livello di attenzione e vigilanza, ha deliberato, attraverso una rimodulazione del Piano di impiego dei militari nel controllo degli obiettivi a rischio, l’invio di ulteriori 200 unità per le esigenze di sicurezza del cantiere Tav in Val di Susa».Quasi per una "voluta" coincidenza, dopo la decisione del Comitato è apparso on line il documento delle Nuove Br. Una sorta di chiamata alle armi. Ci sono delle «simpatiche consonanze» fra i No Tav imputati nel maxi processo di Torino e «la nostra dimensione di prigionieri rivoluzionari e dei nostri processi politici», scrivono Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, chiamati a giudizio davanti al tribunale subalpino per gli scontri del 2011 con le forze dell’ordine. «Compiere un salto in avanti politico-organizzativo, assumendone anche le conseguenze, o arretrare – sostengono i due membri delle cosiddette Nuove Br –. Le ultime misure sono drastiche, militarizzazione aggravata con conseguenti minacce penali e fino a quella (per ora solo agitata) di imputazione terroristico-eversiva. Ci si trova stretti a un bivio. Apprezziamo molto la generale tenuta militante in sede processuale e, particolarmente, l’atto di revoca degli avvocati di alcuni compagni e compagne. Ciò che crea simpatiche consonanze con la nostra dimensione di prigionieri rivoluzionari e dei nostri processi politici».«Questo ulteriore appello alla violenza – commenta il ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi – è il segno della sconfitta di chi vuole opporsi senza se e senza ma a una grande opera decisa democraticamente. Vanno isolati. Lo Stato è determinato a portare a compimento la Tav e a difendere i lavoratori che la realizzano. È stato depositato, e verrà discusso la settimana prossima, l’emendamento al decreto legge 93/2013 che estende alle imprese che lavorano per le grandi opere il fondo risarcimenti per le aziende colpite dagli attentati della mafia. Lo Stato manifesta concretamente anche la sua vicinanza alle imprese che lavorano per la Tav e ai loro operai. L’emendamento è stato significativamente firmato da esponenti di partiti della maggioranza e dell’opposizione». Lo stesso sindaco di Torino Piero Fassino definisce il documento delle Nuove Br come «parole deliranti che testimoniano ancora una volta come la Tav sia diventata occasione di organizzazione per gruppi estremistici ed eversivi». Anche questa è una risposta dei rappresentanti dello Stato a chi usa la violenza.
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