martedì 12 maggio 2015
L'incontro con il premier Renzi, che in mattinata aveva parlato di possibili modifiche, giudicato non soddisfacente.
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Governo e sindacati ai ferri corti sulla scuola. A nulla sono servite le parole del premier Mattero Renzi, che ancora una volta ha parlato di possibili modifiche al testo, a rassicurare i sindacati che anzi annunciano, alla fine di un incontro teso, che ci potrebbe essere il blocco degli scrutini. I sindacati hanno detto di non essere soddisfatti dell'incontro con il governo. Posizione unicivoca per Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda, Snals e Cobas. "Il governo ha accusato il colpodella manifestazione del 5 maggio, che ha determinato l'incontrodi stasera" coi sindacati. All'incontro "non si può dare ungiudizio positivo: non è stata data nessuna risposta allecriticità che abbiamo proposto. Il governo ha detto di averpreso buona nota, anche se siamo ben lontani dal cambiamentoprofondo dell'impianto" del ddl ha detto leader della Cgil,Susanna Camusso lasciando palazzo Chigi.Arriverà tra stasera e domattina nella commissione Cultura di Montecitorio il mandato al relatore a riferire in aula sul ddl Scuola, che approderà giovedì alla Camera. A quanto si apprende, al momento il governo non sarebbe intenzionato a porre la questione di fiducia sul provvedimento, il cui esame in aula dovrebbe essere ultimato entro martedì. Il premier ha ribadito l'apertura del governo a modifiche: "Nel ddl ci sono 3 poteri ai presidi e noi stiamo cambiandone 2. Disposti ad ascoltare su tutto, ma non a bloccare la qualità" dice. Quanto alle proteste degli insegnanti precari chiarisce che "ci sono degli abilitati di seconda fascia che hanno anche pagato per fare dei corsi" e ora quell'abilitazione non vale. "Hanno ragione a essere arrabbiati, ma si arrabbiano con me sbagliando bersaglio. L'unica cosa che possiamo fare è immaginare dei concorsi in cui la loro abilitazione abbia valore". Intanto è tornata a criticare la riforma il segretario generale Cgil Susanna Camusso, secondo la quale va modificata "profondamente". I sindacati hanno portato al tavolo tutti i rilievi che erano alla base della mobilitazione del 5 maggio scorso, e che, cioè "deve esserci una soluzione anche pluriennale per tutti i lavoratori precari della scuola", che "l'impostazione del dirigente scolastico come uomo solo al comando non va bene"; ma il sindacato rivendica anche che "dell'organizzazione scolastica fa parte anche il rinnovo del contratto e, essendo la scuola segnata profondamente da leggi fatte da governi precedenti, ed essendo in generale difficoltà sia dal punto di vista economico che della funzione, perchè abbiamo dati altissimi di dispersione scolastica, non va bene la moltiplicazione delle deleghe ma bisogna partire da come allarghiamo l'istruzione nel nostro Paese".

 

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