«C'è qualcuno che è stato zitto per anni quando gli italiani, gli imprenditori e gli artigiani venivano massacrati. Ora ci lasciassero lavorare e l'Italia sarà molto migliore di come l'abbiamo trovata». Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha replicato alle critiche di Confindustria a margine delle celebrazioni di Santa Barbara, patrona dei Vigili del fuoco. «Siamo qui da sei mesi - ha ribadito - ascolterò tutti, incontrerò tutti, ma lasciateci lavorare». Per ciò che riguarda la manovra Salvini è tornato sulla questione delle cifre ribadendo che «il 2% è un numero su cui si esercitano giornalisti e commissari Ue, noi badiamo alla sostanza e a trovare risorse». Quella che la maggioranza gialloverde sta predisponendo è «una manovra seria - ha aggiunto - che non dipenderà dallo zero virgola ma dai contenuti. Una manovra che ha degli investimenti che non ci sono mai stati negli anni precedenti». Quanto alla linea Tav, Salvini ha ribadito di essere «per l'Italia dei sì».
Il leader dei giovani industriali: vivi in un altro Paese
Non si è fatta attendere la replica degli industriali. «Salvini vive in un altro Paese. Noi parliamo, critichiamo e cerchiamo di fare il bene del nostro Paese. Non guardiamo solo agli interessi delle imprese ma di tutti. È bene che si faccia delle domande, che questo governo ascolti la voce degli imprenditori italiani senza fare battute. Oggi rappresentano delle istituzioni non un partito», la controreplica di Alessio Rossi, vicepresidente di Confindustria e presidente dei giovani.
Il leghista: offro a Boccia un caffè. «Ne servono 12»
governo sono sempre aperte. Dunque se Boccia vuole lo incontro anche domani e gli offro un caffè». Ma Boccia non si accontenta di uno, di caffè ne vuole dodici. «Perché l'invito deve riguardare tutte le categorie che erano presenti a Torino». La seconda richiesta è che l'invito «deve essere da parte del segretario della Lega e non del ministro degli Interni, parliamo di economia e manovra economica».
Il ministro dell'Economia: ultima decisione è politica
«I tempi non sono lunghi, non è la Commissione che ce li ha dati, ma esistono dei tempi precisi. I tempi sono stretti», dice il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, riguardo all'iter di avvio della procedura nei confronti dell'Italia. «Stiamo studiando varie possibili azioni che rimangono possibili finché non vengono valutate politicamente. Le decisioni sono politiche», ha aggiunto. Il titolare del Mef interverrà stasera tra le sette e le otto in Commissione Bilancio alla Camera, ha annunciato il presidente dell'organismo parlamentare, Claudio Borghi. La presenza del ministro era stata richiesta dalle opposizioni alla luce della trattativa con la Commissione europea che potrebbe portare ad una revisione dei saldi.