Il leader di Italia viva in Senato - Ansa/Alessandro Di Meo
Il gesto sembra una mano tesa. All'indomani della sfida sul premierato e sulla trasformazione del reddito di cittadinanza, il leader di Italia viva Matteo Renzi annuncia infatti di aver chiesto un incontro al presidente del Consiglio con l'intenzione, spiega, di «mettere fine al teatrino», perché non si vuole rompere, ma serve un chiarimento. «Ieri il presidente del Consiglio, dopo il mio intervento in Senato, mi ha inviato un gentile messaggio - ha detto il senatore durante una conferenza stampa convocata in contemporanea al voto di fiducia sul dl intercettazioni al quale risultava assente per congedo - Ci siamo scritti in questi giorni e credo che la cosa più pulita, più seria sia quella di vederci di persona la settimana prossima. Gli porteremo il nostro decreto per lo sblocco dei cantieri e lui farà le valutazioni che crede e noi faremo le nostre». Un incontro confermato anche dal premier Conte al suo arrivo a Bruxelles.
In più Matteo Renzi ha confermato di non avere «il desiderio di rompere, ma cerchiamo di trovare dei compromessi finché sarà possibile. Un chiarimento si imporrà. Mi ero dato un arco di tempo fino a Pasqua. Forse sono stato troppo morbido, si pone il tema di una qualche forma di chiarimento». Intanto il Pd chiude alle sue proposte e il segretario dem Nicola Zingaretti invita a fare «meno polemiche e più fatti», rilanciando l'azione del governo con un'agenda condivisa. La congiuntura economica resta difficile e le sfide che ci attendono non sono semplici, dice infatti, «anche per questo è necessario rilanciare l'innovazione dare nuova concretezza nell'azione di governo. Con meno polemiche e più fatti darsi un orizzonte, un'agenda di provvedimenti condivisi che vogliamo adottare. La frenesia della battaglia politica non deve in alcun modo distrarci dal cuore dei problemi, dal senso profondo del nostro ruolo e dalle reali necessità delle italiane e degli italiani».
L'arrivo di Conte a Bruxelles - Ansa
Ma il premier Giuseppe Conte approfitta dei microfoni tesi all'arrivo al vertice europeo a Bruxelles per puntualizzare alcuni concetti (dopo una giornata di silenzio assoluto). «Farò delle comunicazioni al Parlamento, ho già dato mandato al ministro per i Rapporti con il Parlamento di preannunciare ai presidenti un mio passaggio» alle Camere, spiega, «dove annuncerò le riforme da attuare: sarà l'occasione per formalizzare l'Agenda 2023». E, alla domanda se si tratterà di una verifica di maggioranza, Conte ha risposto che «sarà l'esito di un confronto con le forze di maggioranza, nelle sedi istituzionali, con linearità e trasparenza». Invece alla domanda sui "responsabili" che dovrebbero venire in aiuto alla maggioranza qualora mancassero i voti di Italia viva, il presidente del Consiglio precisa: «Ho chiesto la fiducia in Parlamento e sarebbe improprio che io mi cercassi altre maggioranze. Io sono per una gestione lineare e il Parlamento è la sede più lineare e trasparente in cui confrontarsi». Infine un riferimento alla vicenda Autostrade per cui il governo ha avviato una procedura di revoca delle concessioni a seguito del crollo del ponte Morandi. «Prima che si concluda e si metta la parola fine a questa procedura, se dovesse arrivare una proposta transattiva da Aspi il governo avrà il dovere di valutarla. Se permettesse di tutelare l'interesse pubblico ancora più efficacemente della revoca stessa, avremmo il dovere di considerarla - ha concluso - ma non si dica che il governo vuole transigere, o sta facendo proposte o controproposte».