mercoledì 4 maggio 2011
Il Cda l’ha designata all’unanimità. Oggi la nomina: saràla prima donna al vertice nella storia di Viale Mazzini.
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E a Viale Mazzini scoppia la pace. Una donna, la cinquantenne Lorenza Lei, mette d’accordo tutti per la sua designazione alla carica di direttore generale della Rai, al posto di Mauro Masi, che ha lasciato l’incarico per assumere la responsabilità operativa della Consap. Il consiglio di amministrazione di ieri infatti non ha registrato né voti contrari o astenuti sul suo nome. Oggi dunque la nomina ufficiale. I commenti rispecchiano il clima di grande intesa a cominciare da quello del presidente della commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, che legge nella nomina della Lei, l’auspicio «che la politica, quella più esigente e invasiva, colga l’occasione per un significativo aggiustamento di rotta; e che il nuovo direttore giustifichi la ragionevole richiesta di una reale autonomia». La scelta di un donna come direttore generale, poi, è apprezzata «senza riserve», per molteplici ragioni tra cui «il problema di come viene rappresentata la personalità femminile sugli schermi del servizio pubblico». La designazione della Lei, spiega il pidiellino Raffaele Lauro, «non obbedisce ad una logica di maggioranza e neppure ad una consociativa, ma soltanto ad una logica aziendale, finalizzata al rilancio del servizio pubblico radiotelevisivo», perché le garanzie «vengono esclusivamente dall’altissima professionalità e dall’indipendenza della candidata».«Dopo uomini deboli alla guida della Rai ci sarà una donna forte», sottolinea per l’Udc Enzo Carra, convinto che Viale Mazzini «sarà diretta da una persona che conosce bene l’azienda e la ama». Per Giorgio Merlo del Pd «è il miglior candidato per gestire questa difficile fase del servizio pubblico», capace di «riportare la Rai alla credibilità e all’autorevolezza che da sempre le appartiene». «Viene premiata una manager donna di indubbie capacità e, con essa, si manifesta attenzione al tema della necessaria valorizzazione dei talenti femminili del nostro Paese», esulta il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna. Bolognese, 50 anni, sposata con un figlio, il nuovo direttore generale, nelle rare interviste in cui appare, rimarca l’idea chiara della Rai come azienda di servizio pubblico, capace di unire i grandi numeri alla qualità. Il suo curriculum unisce passione per l’arte e capacità manageriale: dalla ideazione e realizzazione di grandi eventi come Icone Russe in Vaticano è passata a Rai International nel 1995, come consulente per la progettazione e il finanziamento di programmi televisivi e multimediali destinati al mercato internazionale.Tra le numerose funzioni dirigenziali svolte c’è anche Rai Giubileo (2000). Successivamente ha seguito Agostino Saccà (che da direttore di Raiuno l’aveva chiamata in Rai) alla direzione generale, diventando capo dello staff. In questo ruolo la Lei è stata poi confermata da altri due direttori generali, Flavio Cattaneo e Alfredo Meocci.
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