Il cardinale Pietro Parolin - ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Il Papa sta bene e ha ripreso la sua attività. Per la guerra in Ucraina «è triste che non ci siano prospettive di dialogo». Per quanto riguarda i cortei nelle città italiana «serve ragionevolezza da parte di tutti, anche da parte di chi protesta». Così come servono l'ascolto e il dialogo per risolvere i problemi degli agricoltori. In Burkina Faso sono accaduti «fatti deplorevoli» e per quanto riguarda la morte di Navalny «è importante chiarirne le circostanze». È un cardinale Pietro Parolin a tutto campo quello che oggi pomeriggio, 26 febbraio, non si è sottratto alle domande dei giornalisti, appena giunto all'Istituto Dermopatico dell'Immacolata, dove ha benedetto e inaugurato le apparecchiature del nuovo centro diagnostica per immagini e radiologia.
Per quanto riguarda la politica estera, il segretario di Stato vaticano ha ricordato gli sforzi per la pace in Ucraina fatti dalla Santa Sede. Mentre «prosegue l'opera del cardinale Matteo Zuppi, inviato del Papa, per il ritorno dei bambini ucraini che sono stati portati in Russia - ha sottolineato - mi sembra che non ci siano prospettive di negoziato e questo è molto triste. Penso che sia molto triste - ha ripetuto -, perché sono due anni». Anche sulla questione Navalny, il porporato si è espresso con molta chiarezza. «Io credo che sarebbe importante chiarire che cosa è veramente successo. Questo servirebbe a rassicurare anche chi evidentemente dà una certa interpretazione alla morte».
Deplorevole, ha invece definito quanto avvenuto in Burkina Faso, dove 15 cristiani sono stati uccisi durante la Messa domenicale. «Sappiamo che lì la situazione è molto precaria, c'è un grosso problema. Tutto questo terrorismo che ha preso il controllo di numerose territori. Sembrava che l'esercito stesse lavorando per riportare il controllo dello Stato ma purtroppo non è così e continuano questi episodi che sono veramente deplorevoli», ha detto.
Venendo ai fatti di Pisa, il segretario di Stato ha commentato: «Credo che tutti siamo chiamati ad essere ragionevoli» e «quindi se ci sono, lo dico in generale, delle proteste, si può manifestare nei modi giusti. Bisogna sempre trovare la maniera giusta anche per esprimere le proprie necessità, le proprie proteste, le proprie esigenze e allo stesso tempo essere disponibili ad accoglierli».
Infine per quanto riguarda la protesta degli agricoltori, Parolin, ha auspicato: «Credo che tutta questa problematica si possa risolvere attraverso un ascolto serio di quello che sono le esigenze espresse da parte degli agricoltori, un dialogo serio».