A volte ritornano. Dopo il tentativo andato a vuoto lo scorso anno, stavolta la società russa di bookmaker 1xBet pare essere riuscita a stipulare un nuovo contratto con la Lega di calcio della massima serie italiana, diventando «International presenting partner» della Serie A dal 2018 fino al 2021, con un accordo valido per l’Europa, l’Africa, il Medio Oriente, il Nord Africa e le Americhe.
La notizia, diffusa lunedì dall’agenzia specializzata Agipronews e confermata ieri sera ad Avvenire dalla Lega di A, sorprende e sconcerta, alla luce dello stop dello scorso anno ma anche del mutato clima politico rispetto al fenomeno dell’azzardo, che ha portato al divieto di pubblicità introdotto dal governo M5s-Lega con il cosiddetto "decreto dignità". «Abbiamo intenzione di assumere informazioni sui contorni dell’intesa, per verificarne la compatibilità coi paletti fissati dalla legge», fanno sapere in via informale fonti del Ministero dello Sviluppo economico, guidato dal vicepremier e leader pentastellato Luigi Di Maio.
Il nuovo accordo
La notizia dell’intesa, riferisce Agipronews, è stata divulgata da «Interregional Sports Group», società di intermediazione che ha fra i suoi clienti sia il bookmaker russo che la Lega di A. In base ai termini contrattuali, viene spiegato, il logo di 1xBet sarà presente nella grafica dello streaming di tutte le partite di Serie A trasmesse sulle piattaforme comprese nell’accordo e nei contenuti di presentazione dei match. «Siamo fieri di aver siglato questo accordo – ha dichiarato un portavoce di 1xBet –. Speriamo così di poter dare un contributo tangibile allo sviluppo del calcio italiano e il miglior spettacolo possibile ai suoi fan».
Lo stop di un anno fa
Nel novembre del 2017, la società russa aveva già cercato di concludere un accordo analogo per diventare partner della Lega A sui mercati internazionali del betting, con l’esclusione dell’Italia, almeno sulla carta. Invece Avvenire aveva accertato che uno dei siti era visibile dal nostro Paese. Inoltre 1xBet non disponeva di una concessione per raccogliere scommesse nel nostro Paese. Alla fine – dopo articoli di stampa, interrogazioni parlamentari e dopo la segnalazione dell’anomalia, definita «contra legem» dai Monopoli – l’accordo era stato rescisso.
Cos’è cambiato rispetto a un anno fa per convincere la Lega a tornare sui suoi passi? Sul piano delle autorizzazioni, nulla. Fonti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli spiegano ad Avvenire che «tutto è come prima», poiché attualmente 1xBet «non risulta avere ottenuto una concessione italiana» al gioco online. La società russa afferma di averla chiesta e di essere in attesa dell’esito del bando dei Monopoli, che dovrebbero assegnarne un’ottantina. Ma le valutazioni sono ancora in corso e potrebbero durare diversi mesi.
La Lega A: ceduti diritti, mai spot in Italia
Ma i dirigenti della massima serie italiana non avrebbero potuto almeno attendere quel passaggio, prima di valutare l’opportunità di un nuovo accordo? Fonti della Lega di A, anch’esse interpellate ieri dal nostro quotidiano, dicono «di aver ceduto i diritti di marketing all’agenzia di intermediazione Isg, che collabora con le principali leghe mondiali». In cambio di quanto? I termini economici dell’accordo, viene precisato, sono riservati. Ma, fanno sapere dalla Lega, sono stati «previsti nel contratto vincoli più stringenti, con penali se la pubblicità dovesse apparire in Italia», come era accaduto lo scorso anno, «o in altri Paesi dove non sia consentita pubblicità di operatori di scommesse». In ogni caso, sostengono, «ciò non potrà avvenire» per via di un «upgrade informatico che rende impossibile il collegamento» da Paesi vietati.
M5s: scelta a favore del lucro, c’è nodo etico
Sul piano etico non resta discutibile la scelta di dare ancora una volta spazio a un big delle scommesse? Sul punto, alla Lega di A preferiscono glissare, limitandosi a ricordare di «aver assegnato in questo campionato, d’intesa con Isg» spazi pubblicitari gratuiti «per iniziative di solidarietà». Da Palazzo Madama, il senatore cinquestelle Giovanni Endrizzi, impegnato da tempo nel contrasto legislativo all’azzardo, stigmatizza comunque la scelta sotto il profilo della comunicazione di valori sani: «Le istituzioni sportive – considera – debbono decidere se essere rispondenti a finalità etiche, valoriali, positive, legate allo sport oppure qualificarsi ancora una volta, come in questo caso, come soggetti che antepongono il lucro a qualsiasi proposito educativo, filantropico, sportivo». Insomma, osserva il senatore Endrizzi, «questa della Lega di A mi pare una scelta netta a favore del lucro. Che sia vietato o meno, che la pubblicità delle scommesse sia o meno visibile in Italia, sono aspetti giuridici che approfondiremo. Ma ciò non scioglie il nodo morale di dare ancora una volta spazio a un fenomeno come l’azzardo, che genera enormi danni sociali, impoverisce le famiglie e la stessa economia del Paese».