venerdì 19 luglio 2024
Dalla relazione annuale al Parlamento emerge che nel 2023 sono state erogate multe per oltre 12 milioni di euro. Nel mirino alcune delle principali piattaforme digitali
La relazione dell'Agcom presentata nell'Aula dei gruppi parlamentari della Camera

La relazione dell'Agcom presentata nell'Aula dei gruppi parlamentari della Camera - Imagoeconomica

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È boom delle violazioni al divieto di pubblicità dell’azzardo. Mentre aumentano le pressioni, sia politiche che del mondo dell’azzardo, per eliminare o “ammorbidire” la norma contenuta nel cosiddetto “decreto dignità” del 2018, l’Autorità Garante nelle Comunicazioni (Agcom) nel 2023 ha irrogato sanzioni amministrative pecuniarie per il mancato rispetto del divieto per un valore di 12 milioni 395.842 ero, cinque volte il valore del 2022 quando era stato di 2 milioni 477.800 euro, mentre nel 2021 ci si era fermati a 133.334 euro e nel 2020 a 116.700 euro. In altre parole in tre anni le sanzioni per violazioni della norma sono aumentate di più di cento volte, un incremento di quasi il 10mila per cento. E si tratta di violazioni ripetute da parte delle principali e più famose piattaforme online.

Lo si legge nella Relazione 2024 dell’Agcom presentata al Parlamento, nella quale si ricorda che «nell’ambito delle funzioni di vigilanza e sanzionatorie assegnate all’Autorità per il contrasto di condotte illecite online, particolare rilievo assume l’attività svolta sul rispetto del divieto di pubblicità di giochi con vincite in denaro».

Nello scorso anni sono stati sette i provvedimenti sanzionatori «adottati nei confronti di alcune delle principali piattaforme digitali in relazione a grandi quantità di video ivi diffusi in violazione della normativa» grazie anche «alla costante attività di supporto della Guardia di Finanza. In particolare, sono stati conclusi due procedimenti avviati nei confronti di Google Ireland limited con sanzioni pari, rispettivamente, a 2 milioni e 250mila euro e 450mila euro per le violazioni commesse attraverso il servizio di condivi­sione di video YouTube.

È stato inoltre concluso un procedimento nei confronti della società Meta Platforms Ireland con l’irrogazione di una sanzione pari a 5 milioni e 850mila euro, per violazioni commesse attraverso il servizio di condivisione di video offerto da Facebook, mentre è stata sanzionata per 1 milione 595.841,72 euro la società Top Ads Ltd content creator, già destinataria di analogo provvedimento.

Per la prima volta in Italia, sono state colpite la società Twitch Interactive Germany GmbH, società del gruppo Amazon, con una sanzione amministrativa pecuniaria di 900mila euro per la violazione commessa attraverso il servizio di condivisione di video Twitch e la società Twitter International Unlimited Company con una sanzione pari a 1 milione e 135mila euro per la violazione commessa attra­verso il servizio di condivisione di video offerto da Twitter (ora X).

In tutti i casi, si legge nella Relazione, «le piattaforme sono state altresì destinatarie di ordini specifici, volti a impedire il caricamento di nuovi contenuti in violazione delle disposizioni in argomento da parte dei medesimi content creators». Nello stesso periodo è stata inoltre comminata una sanzione amministrativa pecuniaria – per un totale di 103.291 euro – nei confronti della società Meta Platforms Ireland per mancata, tardiva o incompleta trasmissione delle informazioni richieste.

Infine, quattro procedure sono state archiviate. L’8 settembre 2023 il Tar del Lazio ha accolto il ricorso promosso da un noto motore di ricerca volto all’annullamento della delibera di ordinanza ingiunzione con cui la ricorrente era stata sanzionata dall’Autorità per la somma di 750mila euro per la violazione del divieto, con contestuale ordine di rimozione dei contenuti vietati. Contro la sentenza questa Agcom ha promosso appello, con contestuale domanda cautelare. Il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza cautelare proposta dall’Autorità ai fini della sollecita fissazione dell’udienza di merito.

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