Rispettare i principi fondamentali della Costituzione a cominciare dall'articolo 12 della Carta, quello dedicato alla bandiera tricolore, è un obbligo per tutti coloro "che abbiano ruoli di rappresentanza e di governo". È stato questo uno dei tasti più battuti dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso del suo intervento al teatro Romolo Valli di Reggio Emilia nel giorno dell'avvio ufficiale delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia."Dato che nessun gruppo politico ha mai chiesto che vengano sottoposti a revisione quei principi fondamentali della nostra Costituzione - ha detto il Capo dello Stato - ciò dovrebbe significare che per tutti è pacifico l'obbligo di rispettarli". Soprattutto, ha sottolineato Napolitano, "comportamenti dissonanti, con particolare riferimento all'articolo sulla bandiera tricolore, non corrispondono alla fisionomia e ai doveri di forze che abbiamo ruoli di rappresentanza e di governo".
BOSSI REPLICA "Festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia? Sì dopo che sarà approvato il federalismo": lo ha detto Umberto Bossi, interpellato telefonicamente a proposito del discorso del Presidente Napolitano a Reggio Emilia."Se non si attua il federalismo - ha aggiunto il leader della Lega Nord - vorrebbe dire che 150 anni sono passati invano. Dobbiamo ricordare quel che disse Cavour a questo proposito. Perchè l'unità d'Italia col centralismo romano non va bene".
IL PROGRAMMA DELLA VISITA PRESIDENZIALENapolitano ha aperto con l'alzabandiera in piazza Prampolini le celebrazioni del 150esimo anniversario dell'unità d'Italia, coincidente con l'anniversario della bandiera tricolore che ogni anno si svolge a Reggio Emilia. Presenti in piazza il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e i sindaci delle tre città che sono state capitali d'Italia, Torino Firenze e Roma, Sergio Chiamparino, Matteo Renzi e Gianni Alemanno. Nel pomeriggio Napolitano visiterà il Museo Cervi di Gattatico, che ricorda i sette figli di Alcide Cervi, contadini impegnati attivamente, insieme al padre, nella lotta partigiana e nell'assistenza ai prigionieri sovietici evasi dai campi di prigionia. I sette fratelli furono fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943. La visita in Emilia proseguirà sabato mattina al Teatro Diego Fabbri di Forlì, dove il capo dello Stato inconterà gli amministratori locali, e si concluderà sabato pomeriggio a Ravenna al Teatro Alighieri e in comune dove è previso un omaggio a Benigno Zaccagnini (segretario della Democrazia Cristiana dal 1975 al 1980, scomparso nel 1989) e ad Arrigo Boldrini (1915-2008), comandante partigiano "Bulow", fondatore e segretario dell'Anpi dal 1947.