lunedì 5 marzo 2012
​Il presidente della Repubblica non incontra i sindaci della Val di Susa. Moretti (Fs): il tracciato della Torino-Lione non cambia. Turi Vaccaro non potrà tornare in Val di Susa per un anno.
INTERVISTA Ministro Clini: «La Tav porterà lavoro e turismo» di A. Celletti
I sindaci: «Compensazioni? Ora non bastano più»
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Ha tentato di arrampicarsi su una cancellata in via Garibaldi poco distante da una Piazza Castello blindata per la visita del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in occasione del convegno del Csm a Palazzo Madama sulla storia della magistratura nell'Italia unita.Turi Vaccaro, il pacifista resosi protagonista in questi giorni di nuovo atto dimostrativo salendo sul traliccio dell'alta tensione da cui era precipitato il no Tav Luca Abbà, è stato fermato dalla polizia. Vestito di bianco, come al solito, è stato condotto in questura dove gli è stato notificato un foglio di via  obbligatorio con divieto di ritorno per un anno nei comuni di Avigliana, Bussoleno, Chiomonte, Exilles, Gravere, Giaglione, Susa. Il provvedimento - informa la questura - è stato adottato dal questore di Torino in relazione agli episodi che hanno creato turbativa alla sicurezza pubblica in quei comuni, comportamenti dai quali sono scaturite denunce alla Procura della Repubblica per i reati di violazione dei sigilli e inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità".SEVERINO: NO ALLA VIOLENZAIl ministro della Giustizia Paola Severino, a margine del convegno del Csm a Torino a proposito delle proteste no-Tav, ha dichiarato: "La libertà di manifestare il pensiero è un principio fondamentale del nostro assetto costituzionale, ma non può mai trascendere nella violenza né nell'insulto".E sull'ipotesi di un cambio di tracciato della Tav in Val di Susa l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti: "C'è quello, andiamo avanti con quello". Secondo Moretti l'opera è "un'infrastruttura che oggi l'Ue non ha".LA VISITA DI NAPOLITANO A TORINO«Lo sviluppo va garantito. Le decisioni politiche non spettano a me, ma la mediazione c’è già stata». Giorgio Napolitano prende il coraggio a due mani, sa che la visita di stamattina a Torino «per un importante evento istituzionale già da tempo in programma» sarà fra le più delicate del suo settennato e non certo per l’incontro in sé (la magistratura nei 150 anni) quanto per il "contorno" che si preannuncia nel pieno della protesta anti-Tav. Ma chi sperava nella sponda del Quirinale per rimettere in discussione la decisione, non la trova. Da Napolitano un appello ai manifestanti in buona fede a non farsi strumentalizzare dai violenti, ma l’incontro chiesto dai sindaci non ci sarà: «Mi si rivolge ora qualche invito perché colga l’occasione per incontrare gli amministratori della Valle di Susa, o una parte di essi - rimarca -. Sono ben consapevole della gravità delle tensioni insorte in quella realtà - scrive Napolitano - con pesanti riflessi sull’ordine pubblico. Ma - chiarisce - non posso aderire a incontri in cui si discutano decisioni come quelle relative alla Torino-Lione». Ora, insomma, la decisione è presa e ulteriori interventi «non mi competono», chiarisce Napolitano, che ricorda le decisioni le «via via assunte con istanze responsabili e che hanno già formato oggetto, nel corso di parecchi anni, di molte discussioni e mediazioni». D’altronde in passato, ricordano dal Quirinale, Napolitano favorì il coinvolgimento dei sindaci e - nel 2008 - li ha anche incontrati. ma ora un processo decisionale è concluso e va rispettato.

Ma non manca di ripetere il suo no alla violenza, come aveva già fatto nel luglio scorso quando condannò i durissimi scontri in Valsusa parlando di «squadre militarizzate» e «inaudite azioni aggressive contro i reparti di polizia chiamati a far rispettare la legge». E alla vigilia della visita di oggi tiene a riaffermare «il principio di legalità, il rispetto delle leggi e delle forze poste a presidio dello Stato democratico, come supremo valore costituzionale». Perché una cosa è il «diritto al dissenso» e un’altra «il ricorso a violazioni di legge, violenze, intolleranze e intimidazioni, come quelle che si sono purtroppo verificate anche negli scorsi giorni». E qui il messaggio diventa un «caldo appello a quanti restano non convinti della pur rilevante importanza, per l’Italia e per l’Europa, di quell’opera, affinché desistano da comportamenti inammissibili». E auspica si instauri nel paese «un clima costruttivo», concentrando «attenzione e sforzi sull’impegno a garantire sviluppo, occupazione, giustizia sociale».

La preoccupazione del Quirinale - e pari pari del Viminale - resta la saldatura fra aspirazioni eversive "di importazione" e legittime proteste dei valligiani. Dopo le manifestazioni nella visita in Sardegna il ministro Annamaria Cancellieri, attraverso le Digos, ha disposto un attento monitoraggio della situazione a copertura delle prossime uscite di Napolitano. A Torino preoccupa l’attività border line del centro sociale Askatasuna, tuttora capofila della protesta anti-Tav, nonostante gli arresti disposti dal procuratore Caselli. «La prova di forza non conviene a nessuno», dice il ministro dell’Interno. Ma ribadisce la linea del governo, che non lascia spiragli: «L’opera deve andare avanti, e va conclusa».

Si tratta d’altronde di impegni assunti con l’Europa, come richiama anche Napolitano. E ieri, proprio a Torino, a margine di un incontro in prefettura, è arrivato l’apprezzamento del commissario Ue Laurens Jan Brinkhorst, coordinatore del progetto europeo di cui fa parte la Torino-Lione, per «la determinazione del governo Monti» per realizzare l’opera».

PASSERA: OPERA UTILE E STRATEGICA"Quest'opera è necessaria, utile e strategica per il nostro Paese oltre ad essere del tutto conforme con le normative italiane, francesi ed europee". Lo afferma il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera,in un'intervista alla Stampa sulla Tav, nella quale sottolinea: "tutto ciò rende talune manifestazioni di illegalità e di violenza ancora più inaccettabili".  "Prima del 2005 erano stati proposti progetti, sotto alcuni aspetti - aggiunge Passera - affrettati e non sufficientemente attenti alle conseguenze ambientali" e "quegli errori hanno indebilito il progetto e dato il via ad una percezione sbagliata dell'opera", ma "dal 2006 c'è stato un fondamentale cambio di rotta".OCCUPATA LA A32Non arretra in Val di Susa la protesta contro la Tav: nel nono giorno di "mobilitazione permanente" contro il supertreno è un'occupazione flash dell'autostrada A32 Torino-Bardonecchia a tenere la scena per poco più di mezz'ora, ma l'assemblea del Movimento, riunita a Bussoleno (Torino), come farà ogni sera per tutta la settimana, lancia un segnale chiaro. Il ritmo della protesta - dicono leader e attivisti in assemblea - non scnderà, soprattutto ora che il Movimento - sottolineano - ha mostrato la propria forza e la capacità didiffondersi in tutta Italia e anche all'estero. La prima iniziativa è proprio l'invasione dell'autostrada, non appena finita l'assemblea. In duecento hanno raggiunto lo svincolo di Canocchio, teatro delle tensioni e degli incidentidella settimana scorsa. Invadono entrambe le carreggiate e il traffico si blocca in entrambe le direzioni. Mezz'ora, poi i No Tav lasciano l'autostrada e la circolazione è ripresa. Nessun incidente, nessun momento di tensione, solo la dimostrazione - dicono i manifestanti - che possiamo prenderci l'autostrada quando vogliamo e lasciarla libera quando decidiamo noi.

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