L’Imu? «Si potrebbe già ridurre dal 2013 e anche l’Irpef e l’Irap andrebbero ripensate...». Sono le ricette su tasse e lavoro, con relative polemiche, a segnare l’avvio di giornata di Mario Monti, pronto a snocciolare alle otto del mattino, nel salotto televisivo di
Omnibus, corpose anticipazioni sul programma fiscale del proprio partito. In serata, però il dibattito si sposta sul terreno accidentato del mercato occupazionale, dopo la diffusione di una bozza denominata «Materiali per il programma di politica del lavoro e welfare» ed elaborata da Monti insieme a Pietro Ichino, Alberto Bombassei, Mario Mauro e Giuliano Cazzola. Un
cahier di suggerimenti ancora in divenire, dove si ragiona fra l’altro della possibilità di «sperimentare soluzioni più flessibili» sui contratti a tempo indeterminato, di un piano straordinario per i giovani, di contrattazione aziendale anche sui salari e di una stretta sui dirigenti del pubblico impiego («A quelli che mancheranno gli obiettivi, dovrà essere revocato l’incarico»), ma pure di proposte "ardite" come «una riforma del calendario scolastico in modo da limitare ad un mese le vacanze estive, sulla base della partecipazione volontaria delle famiglie». Non per «aggravare il lavoro degli insegnanti», ma per «modernizzare un sistema che penalizza i genitori lavoratori». Seppure
in fieri, la bozza finisce sulle agenzie di stampa scatenando un immediato fuoco di sbarramento di sindacati e insegnanti, al punto da indurre i montiani ad una prudente e repentina marcia indietro: «È solo un’ipotesi», precisano intorno alle 21 fonti di Scelta civica. «La riforma sarà presentata a giorni e non conterrà alcun taglio delle vacanze», aggiunge per buona misura il responsabile della campagna elettorale del partito, Mario Sechi.Così, in attesa di conoscere la bozza definitiva in materia di lavoro, si può intanto riflettere sulle proposte montiane sul fisco, annunciate dal Professore in mattinata su La7, non prima di essersi scaldato con alcuni robusti
tackle sull’uscita pro Mussolini del Cavaliere («Se quella di Berlusconi è stata una battuta, è davvero infelice») e o sui propri trascorsi nella banca Goldman Sachs («Non me ne vergogno»). In merito al «piano per ridurre il gettito di Imu, Irap e Irpef», Monti precisa che «non si tratta delle solite promesse, vogliamo prendere impegni seri». L’ipotesi è di alleggerire (per un totale di 29,5 miliardi) le imposte su case e redditi delle famiglie e quelle sulle imprese che garantiscono lavoro. In dettaglio, si prevedono riduzioni fiscali di «2,5 miliardi per l’Imu, 11,5 per l’Irap e 15,5 per l’Irpef». Nel caso dell’Imu, si punterebbe a rendere l’imposta «più progressiva ed equa» già da quest’anno, attraverso «un aumento della detrazione sulla prima casa da 200 a 400 euro, il raddoppio della detrazione per figli a carico (da 50 a 100 euro per figlio) fino a un massimo di 800 euro, e l’introduzione
ex novo di una detrazione di 100 euro per anziani soli. Il costo (stimato in 2,5 miliardi) troverebbe copertura dal contenimento della spesa corrente primaria (3 miliardi). Nel caso di Irap e Irpef, invece, l’eventuale riforma potrebbe partire solo dal 2014. In totale, l’entità dei risparmi per una famiglia con due figli a carico e reddito di 24mila euro potrebbe aggirarsi sui 450 euro (e altri 300 in meno di Imu), con reddito sui 40mila euro intorno ai 350 (sempre coi 300 in meno), mentre per un pensionato dal reddito di 15mila euro, senza familiari a carico, il risparmio sarà di 150 euro (e i "soliti" 300 in meno sulla tassa per la casa).