ICHINO: PROGRAMMA AMBIZIOSO PER DARE SPALLATAPer riformare un mercato del lavoro che "funziona malissimo" Scelta Civica propone "un programma molto ambizioso e incisivo che dia una spallata a questa situazione e che rompa i vecchi equilibri": è quanto ha spiegato Pietro Ichino che, a Milano, ha presentato le linee guida sul tema della lista guidata dal premier Mario Monti. Il programma di Scelta Civica punta a modificare il rapporto di lavoro indeterminato "rendendolo più snello, meno costoso e più flessibile" e a un "piano straordinario" per l'occupazione giovanile "che passa - ha spiegato Ichino - attraverso la creazione di un servizio capillare di orientamento scolastico e all'attuazione del piano europeo Youth Guarantee". Inoltre, Scelta Civica si pone come obiettivo il passaggio dell'occupazione femminile dal 45% al 60% "grazie a una detassazione del reddito femminile non strutturale e permanente ma in vigore fino a quando non si raggiungerà l'obiettivo". "Non intendiamo assolutamente modificare la legge Fornero sull'età pensionabile ma il nostro obiettivo è innalzare il tasso di occupazione tra i 50-60enni".
IL REBUS DELL'AUMENTO DELL'ETÀ PENSIONABILE EFFETTIVAAl termine della presentazione del programma su lavoro e welfare Monti ha 'dettato' ai giornalisti presenti una sorta di comunicato stampa per smentire quanto emerso nel corso della giornata. "Nella presentazione delle 'linee di politica di lavoro e welfare e di riforma della Amministrazione pubblica e del programma di governò della lista Scelta civica con Monti per l'ItaliA - ha scandito il premier- non è stata formulata alcuna proposta di aumento dell'età pensionabile. Il riferimento a tale aumento nel testo si riferisce a quanto già adottato nella riforma delle pensioni varata dal governo Monti". In materia di lavoro, "si affianca l'istituzione dell'Aspi (assicurazione sociale per l'impiego) cioè un trattamento di disoccupazione di livello europeo (70% dell'ultima retribuzione) universalmente applicabile a tutti i lavoratori dipendenti". "È possibile e assolutamente necessario ridurre la legislazione nazionale a un codice del lavoro, integrato nel codice civile, composto da un numero limitato di articoli, leggibile e comprensibile direttamente dai milioni di persone interessate alle sue applicazione e traducibile in inglese".