Il ministro per le Pari opportunità Josefa Idem propone «un disegno di legge per le unioni civili». Palazzo Chigi, spiazzato, fa sapere di non esserne al corrente. «Non deve importare se uno ha scelto di condividere la vita con una donna o un uomo. Tutti i cittadini devono avere gli stessi diritti, senza distinzione di sesso», sostiene la Idem intervistata da
Repubblica. «Non devono esistere cittadini o coppie di serie B», aggiunge. Lascia in sospeso solo il tema delle adozioni: «Occorre tener conto della realtà del Paese, cominciamo dalle unioni, poi si vedrà», lasciando intendere, quindi, che sul piano personale non sarebbe contraria. Poi con
Radio Capitalla campionessa olimpica di canoa torna sul tema e conferma: «Non mi sarei avventurata in dichiarazioni sui diritti alle coppie dello stesso sesso se non fosse stato lo stesso Berlusconi a dire che per interpretare i segni dei tempi e anche le leggi esistenti, siano giustificati i passi verso una legge per il riconoscimento delle unioni civili di gay e lesbiche. Non penso incontrare troppe resistenze da parte del Pdl», si dice convinta Idem chiamando all’intesa l’ala più laicista degli "azzurri".Ma da Palazzo Chigi fanno sapere che il tema è fuori dal programma di governo, ed è sbagliato affacciarlo, nel pieno rispetto di quanto raccomandato da Giorgio Napolitano di non inserire nell’alleanza temi divisivi. Nessuna nota ufficiale, con l’intenzione di mettere insieme tutti i casi di fughe in avanti, domani, nel "ritiro" toscano del governo, nel quale il premier detterà la linea per evitare nuove "scivolate".«Non è una priorità, come per esempio lo è l’occupazione, e non fa parte dei temi su cui è stata fondata questa alleanza», conferma la linea, sia pur senza aprire un fronte con la collega, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Resta in piedi la strada dell’iniziativa parlamentare, evocata dal senatore del Pd Sergio Lo Giudice, ex presidente di Arcigay. Che parla di «problema enorme di uguaglianza di fronte alla legge». Su questo tema, aggiunge «è urgente che il parlamento faccia la sua parte», E chiama a raccolta «parlamentari di diverse forze politiche, dal Pd a Sel, dal M5S a Scelta Civica che hanno presentato o firmato leggi sui diritti delle persone omosessuali». Una presa di posizione cui si aggiunge un coro di adesioni dal mondo gay, da
Gaynet, ad Arcilesbica, da Imma battaglia ad Andrea Maccarone, presidente del circolo Mario Mieli. Sì convinto anche da Sel e dai Verdi.Ma pesa il precedente della sottosegretaria Micaela Biancofiore, che era finita nel tritacarne per un’intervista sempre a
Repubblica ed era stata poi spostata dal premier dalle Pari opportunità alla Funzione Pubblica. «I richiami all’ordine valgono solo per i sottosegretari?», si chiede Maurizio Gasparri. «Ci sono ben altre priorità», aggiunge il vicepresidente del Senato, di fatto smentendo ogni ipotesi di patti taciti con Pdl. «La Idem - suggerisce Gasparri - farebbe meglio a contribuire a risolvere i problemi delle famiglie prive di risorse».