I sindacati medici protestano contro la Manovra 2024 - Imagoeconomica
Uno sciopero dei medici e dei veterinari è appena iniziato, e già se ne prospetta un altro a gennaio. L’astensione dal lavoro di 24 ore iniziato dalla mezzanotte è stato proclamato da alcuni sindacati dei medici e dei veterinari: Aaroi-Emac, Fassid (che comprende Aipac, Aupi, Simet, Sinafo, Snr), Fvm (Federazione veterinari e medici) e Cisl medici.
Al centro della protesta è la Manovra 2024: «Il Servizio sanitario nazionale (Ssn) – recita il comunicato sindacale – ha bisogno di aiuto. La legge di Bilancio non lo aiuta affatto. Lo sciopero è l’extrema ratio a cui ricorrere per reclamare il diritto pubblico alla salute garantito da personale pubblico, dato che il Governo centrale scaccia dal pubblico impiego i professionisti di cui la sanità pubblica ha bisogno, nel silenzio assordante delle Regioni, che per mantenere i loro sistemi sanitari dovendo ricorrere a cooperative e gettonisti vari dovranno aprire voragini nei loro bilanci».
Secondo i primissimi dati, riferisce Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Aaroi-Emac, l’adesione è già «alta». E tra le 11 e le 13 si svolge in piazza Castellani, a Roma, un presidio di 100 medici davanti alla sede del ministero della Salute in Lungotevere Ripa, mentre altre manifestazioni sono previste nelle Regioni per lamentare la «grave crisi del Servizio sanitario nazionale».
Nella giornata di oggi potrebbero essere cancellati circa 25mila interventi chirurgici programmati, secondo le previsioni sindacali. Gli aderenti allo sciopero bloccheranno «tutte le prestazioni funzionali, quindi indispensabili, per tutte le altre prestazioni ospedaliere e territoriali, comprese quelle della filiera alimentare», segnalano i sindacati. Coinvolti infatti sono anestesisti, radiologi, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti medici e sanitari.
Da parte della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoriatri (Fnomceo) viene «solidarietà e vicinanza» ai colleghi che oggi incrociano le braccia. «Questo sciopero è, ancora una volta – spiega il presidente Fnomceo, Filippo Anelli – l’espressione del malessere, del disagio che vivono i professionisti del nostro Ssn». E spiega: «Il messaggio che i colleghi vogliono lanciare è che il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di aiuto. L’obiettivo è preservare la sanità pubblica e universalistica; arrestare, valorizzando i suoi professionisti, l’emorragia di professionalità che la sta indebolendo; eliminare l’anacronistico tetto di spesa per l’assunzione di personale».
Intanto altre sigle sindacali, Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed per i medici ospedalieri, e Nursing Up per gli infermieri (già protagonisti dello sciopero del 5 dicembre scorso) hanno comunicato di continuare la mobilitazione preannunciando altre 48 ore di sciopero a gennaio. A essere sotto accusa è ancora la Manovra 2024, «l’ennesimo schiaffo al Servizio sanitario pubblico e ai suoi professionisti perché mortifica i principi della salvaguardia della sanità pubblica e del diritto alla tutela della salute che continuano a non essere tra le priorità di questo Paese, a prescindere dal colore e appartenenza politica di chi lo governa».