Ricerche con l'elicottero sul luogo della strage della Marmolada - Reuters
Salgono a 9 le vittime accertate del disastro della Marmolada. Due in più rispetto a ieri, di cui 4 riconosciute dai familiari e 5 non identificate. I feriti sono 7: 4 ricoverati a Trento, 3 in ospedali veneti. Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento Fugatti. Scende quindi a 3 il numero dei dispersi.
L'ipotesi è che i corpi ritrovati oggi siano di alpinisti appartenenti alla stessa cordata. Il ritrovamento, è stato spiegato dai soccorritori, è stato agevolato dallo scioglimento di una parte del ghiaccio che ha consentito ai droni di identificare le salme. "Oltre ai due corpi - ha spiegato Maurizio Dellantoni, presidente del Soccorso Alpino Nazionale a margine del punto stampa - non sono stati trovati altri resti umani. È emersa una scarpa femminile che potrebbe appartenere a una delle vittime già identificate".
I tempi per i funerali delle vittime, almeno quelle ufficialmente riconosciute, potrebbero essere abbastanza brevi. A quanto apprende l'Ansa, la Procura di Trento dovrebbe concedere il nulla osta nelle prossime almeno per Filippo Bari, Paolo Dani, Tommaso Carollo (Veneto) e Liliana Bertoldi (Trentino).
Tra ieri e oggi sul ghiacciaio sono stati installati strumenti che per le montagne del Trentino rappresentano un inedito ma che potranno garantire ai soccorritori di lavorare in sicurezza. Si tratta di strumentazioni, spiegano gli esperti, in grado di captare i movimenti rapidi tipici delle valanghe (interferometro) o di sorvegliare quelli più lenti tipici delle frane (radar doppler). Una sirena fungerà da allarme consentendo ai soccorritori - pochi e i più esperti - di operare in sicurezza (relativa) nella parte più a valle, a circa 500 metri dalla valanga. All'inizio i soccorritori hanno lavorato via terra, ma la possibilità di nuovi crolli ha subito fermato questa modalità e ieri e oggi si è proceduto con i droni.
Domani la tecnologia potrà permettere a esperti soccoritori e unità cinofile di tornare a cercare direttamente tra i detriti. I sistemi appena installati captano ogni minimo movimento rischioso e la sirena dà un "vantaggio" di poco meno di un minuto ai soccorritori che in quel lasso di tempo dovranno cercare di scappare e mettersi al sicuro.