martedì 11 giugno 2013
​Dopo le critiche della senatrice Adele Gambaro sulla debacle elettorale («Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo. È lui il problema del movimento») il leader prima lancia un referendum sul web, poi passa alla linea dura: «Uno vale uno, ma qualcuno non vale niente, esca dal M5s». Spaccato il movimento. (Annalisa Guglielmino)
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"Due comuni al M5s non sono un successo, ma una debacle elettorale. Inoltre ci sono percentuali molto basse". Fin qui l'analisi sarebbe, probabilmente, stata accettabile. Ma poi Adele Gambaro, senatore del Movimento 5 Stelle, ha aggiunto qualcos'altro, intervistata da SkyTg24, che non è piaciuto alla sommità del movimento: "Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi soprattutto quelli contro il Parlamento. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del Movimento è Beppe Grillo".Immediatamente Grillo ha postato sul suo blog: "Vorrei sapere cosa pensa il Movimento 5 Stelle di queste affermazioni, se sono io il problema. Beppe Grillo". E poco dopo (forse corroborato dalle prime reazioni del web) il leader 5S sferra l'attacco alla cittadina infedele, e dalla stessa sede digitale la invita ad accomodarsi verso la porta un po' più materiale: «La Senatrice Adele Gambaro ha rilasciato dichiarazioni false e lesive nei miei confronti, in particolare sulla mia valutazione del Parlamento, danneggiando oltre alla mia immagine, lo stesso MoVimento 5 Stelle. Per questo motivo la invito per coerenza a uscire al più presto dal M5S". ""Uno vale uno - argomenta l'ex comico - ma quando costruisce. Quando del dibattito fa crescita, arricchimento, fatica per arrivare un passo più oltre". Non il caso, a ben intenedere il post, della senatrice: "Quando - scrive Grillo - crede invece di essere diventato Onorevole per chissà quali fortune, per chissà quali divine investiture, e usa il progetto di milioni di italiani per promuovere se stesso e assicurarsi un posto al sole, allora è uno che non vale proprio niente". Alcuni grillini hanno offerto la spalla al leader. Come il senatore M5s Manlio Di Stefano. Che per ribadire il concetto invita la collega di Palazzo Madama ad "un bagno di umiltà ". "Chi non sta bene, sa dove andare....". "Se tutti siamo qua, lo dobbiamo anche a Beppe e al lavoro che ha fatto finora. Tutti apprezziamo l'operato di Grillo ed anche i suoi toni", fanno eco alcuni deputati che sono con lui in Transatlantico. "Cosìci facciamo del male da soli", aggiungono. Ma il Movimento sembra spaccato. Nemmeno il tempo di essere eletto, e il neo capogruppo al Senato, Nicola Morra, si ritrova davanti all'ipotesi dell'espulsione della collega dal movimento "Vorrei ragionare con tutti gli altri. Poi valuteremo insieme il da farsi", commenta con i cronisti a Palazzo Madama. "È strano che nel momento in cui io pronunciavo parole ecumenica in sala stampa, ci sia stata questa uscita", aggiunge.D'accordo con la linea dura una parte del seguito internettiano di Grillo, con le candide eccezioni di chi invita alla moderazione dei toni nel dibattito politico e di qualcuno che raccomanda: «Toglieteli il PC a Beppe quando succedono queste cose... E' meglio se ragiona a freddo il giorno dopo».

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