Enrico Letta al Council of Foreign Relations di New York per rispondere alle domande sulla politica estera italiana e sulla posizione del nostro Paese nei confronti della questione del Medio Oriente. E tra il pubblico ad ascoltarlo spunta anche l'ex premier Massimo D'Alema, che ieri nella Grande Mela ha incontrato gli iscritti del circolo newyorkese del Pd.
''L'Unione europea ha bisogno di aggiornare la sua governance e di agire rapidamente. Non ci possono volere trenta summit, quattro anni, per prendere una decisione'', ha spiegato Enrico Letta parlando al Council of Foreign Relations di New York.
''Dopo le elezioni tedesche non ci sono piu' alibi: dobbiamo mettere la crescita al centro in Ue'', ha detto Letta.
"Sto cercando di fare del mio meglio ma gestire una grande coalizione non e' facile. Sono convinto che la stabilita' prevarra'', ha spiegato Letta. ''Sono ottimista per il futuro della crescita in Italia, perche' le misure prese negli ultimi anni avranno conseguenze positive''.
La legge di stabilita' che stiamo per presentare contiene un programma di bilancio molto importante, che prevede anche un consistente taglio delle tasse sul lavoro, che per l'Italia e' un punto cruciale, ha detto Letta, intervenendo al Council of Foreign Relations di New York.
Il sistema della giustizia va riformato, ma non per i problemi di Berlusconi, ha affermato il premier.
''Serve un nuovo approccio europeo. Se l'Europa e' solo tasse, austerity, recessione, senza nessuna luce in fondo al tunnel, e' impossibile convincere le persone a compiere i sacrifici necessari'': lo ha detto il premier Enrico Letta.