martedì 15 marzo 2011
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Contestata e fischiata da una cinquantina di manifestanti antirazzisti. Ieri Marine Le Pen, europarlamentare, presidente del Front National francese e favorita alle prossime presidenziali, ha visitato per poche ore Lampedusa. Accompagnata dal parlamentare europeo leghista Mario Borghezio, durante il breve viaggio-spot madame Le Pen è stata scortata dalla polizia dall’aeroporto al centro di accoglienza. I manifestanti l’hanno accolta gridando «Lampedusa non è razzista» per poi inseguire l’auto messale a disposizione dal sindaco De Rubeis. Inseguimento terminato in contrada Imbriacola, dove gli attivisti hanno organizzato un presidio, con qualche scintilla con gli agenti in tenuta antisommossa. Al termine della visita, il leader dell’estrema destra transalpina ha attaccato l’Ue. «Stanno dimostrando la loro impotenza sul tema dell’immigrazione – ha dichiarato –, nessun progetto concreto, nessuna risposta seria ed efficace dopo gli sbarchi in Italia». Sui profughi è stata dura come da copione: «Invece di accoglierli, l’Italia dovrebbe inviare in mare acqua e cibo per assistere i migranti sui battelli ed evitare che sbarchino a Lampedusa. Stipuliamo accordi bilaterali tra Francia, Spagna e Italia con le autorità nordafricane per fermare i flussi».Categorica sull’ondata in arrivo: «Non si può accoglierli tutti in Europa, la mia barca non può ospitarli, rischia di affondare. L’economia europea è condizionata da oltre cinque milioni di disoccupati». Condannata come «propaganda razzista» dal Pd, la visita è stata criticata anche dalla parlamentare Pdl Margherita Boniver, che ha definito «salutari» i fischi alla signora. In mattinata critiche dai giovani lampedusani, riunitisi sulla spiaggia della Guitgia per chiedere attenzione, mentre per il sindaco De Rubeis «chi parla di respingere non è benvenuto sull’isola». Ieri sera è arrivato anche il cantante Claudio Baglioni, proprietario di una casa a Cala Creta, oggi visita il centro ed esprime solidarietà ai lampedusani.
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