Il capo dello Stato Sergio Mattarella convoca per domani alle 12 al Quirinale l'ex presidente della Bce Mario Draghi. Lo annuncia il portavoce del presidente Giovanni Grasso.
«Ora ci sono due strade alternative: dare immediatamente vita a un nuovo governo adeguato a fronteggiare le emergenze sanitaria, sociale, economica-finanziaria o immediate elezioni anticipate. Questa seconda strada va attentamente considerata perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia».
Lo dice il capo dello Stato Sergio Mattarella dopo il colloquio con il presidente della Camera Roberto Fico. L'emergenza sanitaria ed economica «richiede un governo nella pienezza delle funzioni e non un governo con attività ridotta al minimo com'è inevitabile in campagna elettorale. Lo stesso vale per la campagna vaccinale», aggiunge il presidente della Repubblica. «Conto quindi di conferire al più presto un incarico per formare un governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili che ho ricordato. Avverto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo», conclude Mattarella. (QUI IL TESTO DEL DISCORSO DI MATTARELLA)
Ore 21. Fico sale al Colle. «Non ho registrato l'unanime disponibilità di dare vita a una maggioranza». Così il presidente della Camera Roberto Fico parlando al Quirinale dopo il colloquio con Mattarella. «Ringrazio nuovamente il presidente Mattarella per la fiducia. È stato un onore poter dare il mio contributo in un momento così delicato della vita del nostro Paese», aggiunge il presidente della Camera. «Si conclude oggi il mandato esplorativo che il presidente della Repubblica mi ha affidato. A seguito del giro di consultazioni, a partire dalla forze politiche che sostenevano il precedente governo, ho promosso l'avvio di un confronto su temi e punti programmatici tra le medesime forze politiche. Ho comunicato al presidente Mattarella l'esito delmandato», termina Fico.
Ore 18. Si è conclusa la riunione del tavolo sul programma di governo. Lo hanno riferito alcuni partecipanti lasciando la sala. Dopo la verbalizzazione della due giorni che verrà consegnata al presidente Roberto Fico, il presidente della Camera si recherà "entro stasera", forse alle 21, al Quirinale per riferire al presidente Mattarella e potrebbe fare un nuovo "giro" di consultazioni con i partiti della maggioranza tra la fine dei lavori del tavolo sul programma e la sua salita al Colle. Ancora molti i nodi da sciogliere, tra i quali il Mes e il reddito di cittadinanza. Oggi si parte dalla giustizia. Iv dice no al lodo Orlando. Il Pd fa sapere che su ambiente e scuola c'è una «significativa convergenza». Non arranca solo il tavolo del programma per la soluzione della crisi di governo. Veti incrociati in queste ore, a quanto si apprende, stanno bloccando anche l'altra trattativa in corso, con contatti tra i vari protagonisti: quella sui nomi per la squadra di governo di un eventuale Conte ter. Italia Viva, secondo fonti qualificate, sarebbe contraria ai nomi di Alfonso Bonafede e di Andrea Orlando come vicepremier e allo spacchettamento del ministero delle Infrastrutture e dei Beni Culturali. In M5s ci sarebbe un veto sull'ingresso di Maria Elena Boschi al governo e in generale nelle forze di maggioranza viene considerata eccessiva la richiesta di Iv di tre ministeri di peso per Boschi, Ettore Rosato e Teresa Bellanova.
Lavori fino alle 18. I lavori del tavolo sul programma potranno proseguire fino alle 18, è questo il tempo limite indicato dal presidente della Camera Roberto Fico ai partecipanti, nei pochi minuti in cui la terza carica dello Stato ha preso parte ai lavori che, nulla esclude, potrebbero concludersi anche prima. Una volta terminato il tavolo, viene spiegato, Fico svolgerà un rapido secondo giro di consultazioni con tutti i partiti, dopodiché entro stasera salirà al Quirinale per riferire al capo dello Stato.
Tema Giustizia, compresa la riforma della prescrizione, al centro della prima sessione di lavoro del tavolo per il programma convocato da Fico in vista della formazione di un nuovo governo. Per questa ragione, l'assetto iniziale dei partecipanti al tavolo è stato integrato con degli esperti. Si tratta, in particolare, di Andrea Orlando per il Partito democratico, Pietro Grasso per Leu, Vittorio Ferraresi per il MoVimento 5 stelle e Julia Unterberger per le minoranze linguistiche. Scontro tra Iv e Orlando. Al tavolo sul programma in corso a Montecitorio il vicesegretario del Pd Andrea Orlando ha proposto un "lodo" sulla prescrizione su cui c'è stata una apertura da parte di M5s, mentre da parte di Iv non è stata sciolta la riserva e +Europa lo boccia. Lo riferiscono alcuni partecipanti alla riunione. Orlando ha proposto che la maggioranza si impegni a portare avanti il ddl sulla riforma del processo penale, che accorcia i tempi dei processi, e che se entro sei mesi non viene approvato allora si metterebbe mano alla prescrizione. Italia viva "non condivide il lodo Orlando: non c'è nessun accordo sulla prescrizione e sul processo penale". Lo affermano fonti di Iv.
Assemblea dei parlamentari di Italia Viva con Matteo Renzi. L'incontro si è svolto in videoconferenza, via Zoom. «Non stanno concedendo nulla»: Italia Viva è «favorevole a un accordo, ma gli altri partiti non accettano nessuna mediazione sui temi grossi e non vogliono neppure mettere nulla per iscritto», avrebbe detto Matteo Renzi, a quanto si apprende, ai parlamentari di Iv in assemblea parlando della trattativa sul governo. Sulla giustizia, avrebbe aggiunto: «Lo zero assoluto». Finora non è stato fatto nessun passo avanti su nessun contenuto: «Fino all'ultimo proveremo a vedere se c'è una disponibilità a una mediazione. Renzi dice che su giustizia "siamo allo zero assoluto". Probabilmente sono stato invitato a un'altra riunione.. Apertura su riforma penitenziaria, modifica prescrizione, intercettazioni... Non sprechiamo questa possibilità!», scrive su Twitter Orlando, commentando quanto trapela dall'assemblea di Italia viva.
Il centrodestra: ridare la parola agli italiani. Se dovesse saltare la trattativa tra i partiti di maggioranza sarebbe meglio «ridare la parola agli italiani», dato che un esecutivo istituzionale o di unità nazionale «è impossibile» perché l'attuale maggioranza e il centrodestra «la pensano all'opposto su tutto». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini intervistato da Sky Tg24. Salvini ha comunque detto di ritenere che «alla fine si metteranno d'accordo». «Se non trovano l'accordo, la soluzione più seria ed efficace per avere un governo che dà risposte a imprese e famiglie è quella di ridare la parola agli italiani ed entro aprile ci sarà un Parlamento, quindi un governo che per cinque anni lavoreranno in santa pace. Qualunque governo venga fuori dagli accordi sottobanco di Palazzo non sarà un governo in grado di salvare questo Paese». Così il leader della Lega parlando all'esterno del Senato. «Chiediamo di poter votare subito in Parlamento i decreti che interessano agli italiani - ha chiarito - i rimborsi per le imprese, il blocco delle cartelle esattoriali, lo sblocco di tutti i cantieri fermi, un piano vaccinale serio, modello Lombardia. Speriamo di poter parlare già da domani di questo e di finire il teatrino Conte-Di Maio e Zingaretti».
«Non esiste la sostanziale unità del Paese se manca mezzo Paese. Voglio dire una cosa chiara e netta: la maggioranza Ursula in Italia non esiste. Si è realizzata a Bruxelles perché a guida Partito Popolare Europeo, che ha vinto le elezioni, al quale gli altri si sono accodati». Lo dice il vicepresidente di Fi Antonio Tajani ad Affaritaliani.it sull'ipotesi che Forza Italia possa partecipare a un governo con Pd, M5S e Italia Viva, ma senza Lega e Fratelli d'Italia.