La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese - Archivio
«Ci sono margini di inserimento della criminalità organizzata nella fase di riavvio delle attività economiche. La situazione è caratterizzata da deficit di liquidità e dall’afflusso di ingenti finanziamenti nazionali ed europei. Abbiamo dunque sollecitato la massima attenzione delle forze di polizie per intercettare nuove dinamiche nelle azioni criminali». Serve «attenzione sulle erogazioni pubbliche». Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese - che conferma quanto detto ad Avvenire dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho - in audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera. «L'ingente mole di interventi finanziari» per la ripresa economica – ha continuato la ministra - «deve avere un punto di caduta nella tempestività delle erogazioni, fondamentale in questa fase, ma anche nel rigore dei controlli che resta irrinunciabile. Le norme antimafia devono essere scrupolosamente rispettate: solo un elevato presidio di legalità può scongiurare un uso distorto delle risorse pubbliche».
«Ho chiesto ai prefetti di fare un’opera di ascolto, dialogo e confronto con gli enti locali, le parti sociali, i rappresentanti delle attività produttive per intercettare segnali di disgregazione del tessuto sociale, in particolare per le categorie più deboli. Sono state chieste misure sul disagio abitativo e sull’accesso al credito delle famiglie», ha aggiunto Lamorgese.
La ministra ha anche ricordato che dall’11 marzo sono stati nove milioni i cittadini controllati dalle forze dell’ordine ai fini delle prescrizioni sul contenimento del Coronavirus: sono stati registrate 330mila violazioni. «C’è stato un grande senso di responsabilità da parte dei cittadini. Agli operatori delle forze di polizia sono state distribuite 1,7 milioni di mascherine», ha sottolineato.