Beppe Fioroni, leader dei popolari Pd, mette le mani avanti: «Non sono abituato a commentare le sentenze italiane, figuriamoci se lo faccio con quelle europee...». Però un suo parere su quanto deciso a Strasburgo e sull’aria che tira in Europa ce l’ha, sebbene abbia a che fare più con lo "spirito del Paese" che con i ragionamenti giuridici: «Credo che in Italia il rispetto per il diritto naturale del figlio - soggetto debole e senza voce - ad avere un padre e una madre sia profondamente radicato nella maggioranza degli italiani».
Ma la proposta del Pd sulle "unioni alla tedesca" non rischia di essere un grimaldello che poi apre la porta ad altre richieste, come quella di poter adottare bambini? In fondo la sentenza di Karlsruhe va in questa direzione...Bersani l’ha detto in modo chiarissimo: la nostra proposta non c’entra nulla con i matrimoni gay, e non c’entra nulla neanche con coloro che a destra sventolano i temi etici a fini di strumentalizzazione politica.
Allora cosa andrete a regolare con il nuovo istituto cui vi ispirate?Noi parliamo delle cose che attengono al rispetto della dignità della persona: assistenza sanitaria, eredità, reversibilità della pensione, subentro negli affitti... Tutto ciò non confligge con le politiche a sostegno della famiglia fondata sul matrimonio e riconosciuta dalla Carta costituzionale.
Confligge però nel momento in cui la famiglia, a lungo lusingata in campagna elettorale, viene poi dimenticata il giorno dopo il voto...Riconosceteci almeno il merito di aver trovato una sintesi sulle unioni gay al nostro interno. Monti, tra la posizione di Casini e l’ultralaicismo di Fini, si è rifugiato nella libertà di coscienza, che tra l’altro esiste anche nel Pd. E non parliamo del centrodestra: per anni nelle loro azioni di governo nulla hanno fatto se non demolire sistematicamente le politiche a sostegno della famiglia. Hanno proclamato tanto e realizzato niente. È come vivere la fede senza la carità. Noi invece vogliamo davvero considerare la famiglia come l’elemento fondante della società italiana.
Come?Rifinanziando i fondi per le politiche sociali e il sostegno alle non autosufficienze, con gli asili nido, garantendo l’effettiva libertà d’educazione, con una riforma del fisco a favore della natalità. Così come è necessario sostenere le imprese che creano lavoro, così è importante consentire alle giovani coppie di non considerare un figlio come un lusso. Altrimenti il Paese non va avanti.
Promesse da prendere sul serio?Stavolta abbiamo il dovere di non essere come sepolcri imbiancati che enunciano princìpi senza compiere opere. Altrimenti sarà la credibilità della politica a pagarne le conseguenze.