Siamo digiuni di politica, ma non prendeteci per sciocchi. Niente voti di scambio o poltrone, ogni accordo con qualsiasi partito verrà fatto solo sui contenuti. E visto che «siamo stati noi a vincere le elezioni, non loro», dovrà essere il Pd «con una certa umiltà a dover convergere verso le nostre posizioni, non il contrario». Donatella Agostinelli, 38 anni, precaria, deputata grillina eletta nelle Marche dove il movimento ha toccato il 32% dei consensi (7 punti in più della media nazionale), non nega che c’è fermento per arrivare all’incontro di lunedì con idee comuni.
Voterete la fiducia a Bersani?No, no. M5S sta pensando a una persona di cultura e di grande preparazione. Bersani è esponente di un partito non proprio trasparente e puro. Non credo vi possa essere tra noi un accordo sulla sua figura.
Meglio Renzi?Lo escludo categoricamente. Ammetto che molti dei nostri elettori, se ci fosse stato il sindaco di Firenze candidato, forse avrebbero votato il Pd e non Grillo. Non mi chieda dei nomi di sostituti, qui non si tratta sulle persone. Noi trattiamo solo sui programmi e nemmeno sulle poltrone.
Bersani, comunque, vi ha proposto otto argomenti su cui ragionare.I punti programmatici che ci interessano sono quelli, ma dipende da come il Pd intende svilupparli. In teoria potrebbe anche esserci un dialogo, ma il discorso è più ampio. È un gioco di forze quello che si sta svolgendo adesso. Però deve essere chiara una cosa: non è il movimento che deve convergere sulle posizioni del Pd, la posizione predominante nella realtà ce l’abbiamo noi, è indubbio. Quindi o si converge in maniera trasparente sui punti fondamentali di Grillo oppure non so cosa potrà succedere…
Perché, cosa potrebbe accadere?Si parla tanto di rischio ingovernabilità e si cerca di far ricadere la colpa sul nostro movimento. Se ci dovesse essere una situazione di stallo nella formazione dell’esecutivo, la responsabilità sarà solo del Pd, che non ha preso atto della nostra vittoria alle elezioni. Non ha avuto la modestia necessaria di capire che è il Cinque Stelle a dettare le regole. Le premesse per iniziare a pensare di votare la fiducia ci potranno essere solo se Bersani si piega alle nostre posizioni.
Grillo però ripete: mai un governo col Pd.Grillo dice: mai accordarsi su posizioni del Pd, mai arrivare a compromessi con loro. Ma il discorso potrebbe cambiare, dico potrebbe, nel momento in cui si avrà la prevalenza delle priorità del movimento Cinque Stelle sul tavolo.
Fareste un accordo con Pdl?A noi interessano solo i punti del programma, poi chi è d’accordo con noi ci segue, chi non lo è va fuori. Senza inciuci, senza voto di scambio. È la nostra trasparenza che ci ha dato questa forza.
Pensate a un governo di scopo?Non sarebbe da noi. Noi siamo trasparenti nei ragionamenti e ci assumiamo la totale responsabilità delle posizioni che portiamo avanti. Il nostro atteggiamento ora è volto a far capire che tipo di forza politica siamo. Sappiamo benissimo dove stiamo andando e abbiamo la massima consapevolezza di ogni nostra azione. Siamo nuovi della politica, magari anche impreparati alle dinamiche dei "palazzi" romani, ma non siamo certo degli sprovveduti. Noi la politica l’abbiamo fatta nei territori: è la politica con la "p" maiuscola.