Lavoro, Cig, piano di rilancio del Paese. Oggi agli Stati Generali è stato il giorno di Colao, intervenuto per illustrare il piano di rilancio messo a punto dalla task force da lui guidata, lodato dal premier Conte: «Un contributo di ampio respiro, importante per il confronto di questi giorni ai fini dell’elaborazione del piano di governo». Ma è anche il giorno a Villa Pamphili dell’incontro tra governo e sindacati per parlare di tutele dei lavoratori nella post pandemia e di riforma del sistema degli ammortizzatori. Il capo del governo proprio incontrando i sindacati stamattina ha annunciato che oggi l’esecutivo adotterà , in un Cdm a margine degli incontri, un dl «grazie al quale le aziende e i lavoratori che hanno esaurito le prime 14 settimane di Cig potranno chiedere da subito ulteriori 4 settimane approvate dal dl rilancio».
La priorità infatti resta la tutela del reddito e del salario minimo. «Le mission fondamentali sul tema del lavoro sono il sostegno alle transizioni occupazionali, la tutela del reddito dei lavoratori, la promozione della qualità del lavoro», ha sottolineato difatti Conte , parlando ai sindacati agli Stati Generali. Tutela del reddito dei lavoratori che, ha aggiunto, dovrà essere articolata in molteplici progetti: «L’istituzione di un salario minimo nel Paese, la lotta senza quartiere alla contrattazione pirata, la detassazione dei rinnovi contrattuali, la creazione di un Documento unico di regolarità contributiva su appalti e subappalti per il costo del lavoro, il contrasto al caporalato e al lavoro nero, l’incentivazione del welfare contrattuale». Inoltre il governo sta lavorando a un meccanismo «nuovo e più veloce» di ammortizza tori sociali in grado di superare la cassa integrazione attaule, un modello che si è dimostrato «farraginoso». A spiegarlo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: «Abbiamo già in cantiere progetti specifici: la riforma e la semplificazione degli ammortizzatori sociali, la rimodulazione in chiave di politica attiva degli strumenti di sostegno, il rinnovo della disciplina della Naspi».
La riforma degli ammortizzatori sociali è «una assoluta priorità» anche per la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, che parlando con i sindacati ha assicurato anche che «nei prossimi giorni inizieremo a confrontarci con le parti sociali: bisogna mettere ordine agli strumenti esistenti prevedendo misure meno passive». Non bisogna infatti sprecare l’occasione di modernizzare il Paese, ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel suo intervento agli Stati generali dell’economia, rimarcando la strada della concertazione. È necessario, ha insistito, «un grande patto sociale, indicando e condividendo insieme le priorità e capendo quale contributo ciascuna parte può e deve dare per raggiungere gli obiettivi. Dobbiamo individuare insieme le questioni che devono diventare l’anello di congiunzione di un grande programma di modernizzazione di trasformazione del nostro Paese». Via twitter il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sintetizza così il suo pensiero: «Serve una cesura rispetto al passato. Discutiamo e arriviamo a protocolli su temi concreti per rimettere al centro il ruolo pubblico in economia e dare sicurezza al lavoro combattendo la precarietà e cancellando le leggi sbagliate». Bisogna ridisegnare il Paese con un Patto che coinvolga tutti per creare un nuovo modello complessivo, ha spiegato poi il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, per cui le priorità «una grande riforma fiscale, poi bisogna regolare la digitalizzazione e ridisegnare anche l’organizzazione del lavoro, dando adeguate opportunità sia ai giovani sia agli anziani; inoltre le infrastrutture e l’ambiente devono essere il volano della crescita e, in questo quadro, bisogna velocizzare l’utilizzo delle risorse».