giovedì 6 febbraio 2014
Nove imbarcazioni sono stati intercettate dalle navi della Marina militare nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum.
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Continua la fuga dalla guerra e dalla fama di tanti migranti. Nelle ultime 24 ore sono stati avvistati diversi barconi con a bordo in totale 1123 persone. Le operazioni di soccorso, ben nove, da parte delle navi della Marina Militare e della Capitaneria di Porto nello Stretto di Sicilia si sono concluse nella notte. Erano iniziate ieri mattina con la scoperta dei gommoni in difficoltà da parte degli elicotteri EH101 imbarcati sulla nave anfibia San Marco. La nave San Marco, con 6 operazioni di soccorso, e il pattugliatore Vega con 2 hanno recuperato 788 migranti; le motovedette 303 e 319 della Capitaneria di Porto hanno soccorso 335 migranti a bordo dell'ultimo gommone avvistato. Tutti i migranti, trasferiti sulla nave anfibia San Marco, sono diretti verso il porto di Augusta.

Sempre sul fronte immigrazione, la notizia che la Procura di Agrigento ha chiesto il giudizio immediato per il tunisino Khaled Bensalem, di 36 anni, ritenuto il 'capitano' del peschereccio con circa 500 migranti a bordo che il 3 ottobre del 2013 fece naufragio davanti a Lampedusa, provocando la morte di 366 passeggeri. Gli sono contestati i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, naufragio e omicidio aggravato.Dei temi dell'immigrazione, poi, è tornato, ieri, a parlare a Strasburgo il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha stigmatizzato "la mancanza di una politica comune europea per l'asilo e l'immigrazione": si tratta di "una carenza grave", ha detto, nelle politiche europee. Ma "anche in Italia - ha proseguito - c'è un buco legislativo che si è colmato soltanto con il recepimento delle direttive europee" e c'è "una gran confusione" tra asilo e immigrazione illegale. Sottolineando che il suo è un "punto di vista personale" e ricordando che "come presidente della Repubblica non sono tenuto anzi è meglio che non entri in scelte politiche di maggioranza e di Governo", Napolitano ha però espresso la convinzione che "la politica italiana e non solo italiana verso il fenomeno della 'immigrazione economica' debba avere due pilastri": da una parte "la regolazione della immigrazione legale e lotta contro la immigrazione illegale" ovvero "non una politica delle porte spalancate, ma una politica di regolazione degli ingressi legali in raccordo alle possibilità e alle esigenze che presenta il mercato del lavoro in Italia". Dall'altra, il riconoscimento del "diritto di chi fugge da situazioni di guerra o di persecuzione a essere accolto in Paesi in cui questi diritti fondamentali sono garantiti".

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