Il cardinale Bassetti con il premier Conte (Ansa)
Un colloquio «molto cordiale, sincero, proficuo». Il cardinale Gualtiero Bassetti racconta l’incontro che giovedì sera ha avuto con il premier Giuseppe Conte. Quarantacinque minuti in cui il presidente della Cei e il primo ministro si sono confrontati nello studio del cardinale all’interno del palazzo arcivescovile di Perugia. «La scelta del presidente Conte di volersi fermare a Perugia durante la sua visita in Umbria – spiega Bassetti – testimonia la sua personale attenzione e, spero, dell’intero Governo verso la Chiesa italiana e le istanze che come episcopato e come comunità ecclesiale ci stanno a cuore per il bene del Paese, secondo una visione della politica che sia davvero a servizio della gente, a cominciare da quella che più è toccata dal bisogno, dalle difficoltà, dalle fragilità».
Diversi sono stati i temi affrontati nel faccia-a-faccia. Per lo più di carattere sociale. In particolare, come riferisce una nota dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, si è parlato di politiche a favore delle fasce più deboli, come le famiglie numerose, in difficoltà a causa della crisi e della mancanza di lavoro, i giovani, le persone affette da disabilità e gli anziani. Temi cari al cardinale Bassetti ma anche al centro della prossima Legge di bilancio. La visita di Conte è stata in forma privata, non certamente collegata al voto amministrativo di domenica in Umbria per rinnovare i vertici della Regione. Il premier è arrivato nell’episcopio di Perugia dopo le 19.
Ad accoglierlo i collaboratori del cardinale, a cominciare dal vescovo ausiliare Marco Salvi. Poi il dialogo a porte chiuse: soltanto fra Bassetti e Conte. Al termine è stato il presidente del Consiglio a riassumere l’esito dell’incontro. «La Chiesa – ha sottolineato il premier nel palazzo arcivescovile – è un pilastro della nostra tradizione culturale e sociale. Ed è necessario che continui a coltivare la sua vocazione aiutando tutti, in piena autonomia ma possibilmente condividendo qualche iniziativa comune per quanto riguarda, ad esempio, le persone che soffrono e che sono emarginate. In particolare le persone che più hanno difficoltà, finanziarie e non solo.
Ci auguriamo che la Chiesa possa sempre dare il suo contributo al tessuto sociale». Poi Conte ha fatto riferimento alle politiche familiari e alla proposta dell’assegno unico per ogni figlio avanzata dal Forum delle famiglie. «In questo momento ci sono tra le persone in difficoltà anche le famiglie con figli, soprattutto quelle numerose – ha dichiarato –. Si è parlato di un “Family act” che è il tentativo di ordinare anche tutte le agevolazioni esistenti per le famiglie e cercare quindi di riprogrammare in modo sistematico un sostegno effettivo che speriamo possa essere messo soprattutto alle famiglie numerose».
Quindi ha ricordato che nella Manovra ci saranno «risorse destinate a dare un segnale importante per il sostegno alle famiglie». E non solo a loro, ha voluto far sapere. «Vogliamo guardare alle persone con disabilità incrementando le risorse già stanziate – ha affermato il primo ministro –. Dobbiamo lavorare a tutti i livelli per l’inclusione sociale che è fondamentale per riconoscere, più che restituire, la piena dignità da ogni uomo e donna». Dignità che, ha concluso, che «ha una dimensione sociale. E, se non c’è lavoro, se non c’è la possibilità di vivere dignitosamente, non possiamo, come governanti, sentirci a posto con la coscienza».