giovedì 13 luglio 2023
La storia di mamma Laura e papà Franco, palermitani, alla ricerca della verità: l'odissea dei presunti ritrovamenti, gli appelli in televisione, la speranza di poterlo riabbracciare
Laura Zarcone, la mamma di Marcello Volpe, mostra alcune fotografie del figlio

Laura Zarcone, la mamma di Marcello Volpe, mostra alcune fotografie del figlio - Puglisi

COMMENTA E CONDIVIDI

C’è il dolore di una famiglia che ha smarrito la pace, dietro la facciata di una elegante palazzina, a Palermo. Quella casa si trova in una strada che un ragazzo attraversò, come uno spartiacque, per scomparire, dodici anni fa. Una volta varcata la soglia, si scoprono foto che lo ritraggono, appoggiate sui mobili di un ampio soggiorno. Sbucano altre immagini appese al muro, tra sorrisi accennati e cronache familiari della serenità perduta. Non in fotografia, ma dal vivo, brilla lo sguardo di una madre che riflette la speranza di un ritorno. Il dodici luglio del 2011, un martedì, Marcello Volpe, che avrebbe compiuto vent’anni l’indomani, uscì dal portone per non rientrare più, consegnandosi a un mistero irrisolto, nonostante gli sforzi e le ricerche.

Marcello è figlio di Franco Volpe e Laura Zarcone. La sua mamma racconta la storia, in un salone accogliente, colmo di ricordi. «Non abbiamo la più pallida idea di cosa possa essere accaduto – dice -. Quella mattina, io avevo dimenticato il cellulare, chiamai dall’ufficio e rispose proprio Marcello. Rientrai in possesso del telefonino. Intorno a mezzogiorno fu mio marito, allarmatissimo, a farsi vivo: "Laura, Marcello non c’è". Ci preoccupammo subito. Nostro figlio era meticoloso, preciso e attentissimo nel rispetto degli orari. L’incubo ha avuto inizio così. Lui aveva con sé le chiavi, il telefonino e dei soldi, ma non i documenti. Fu una ragazza che lavorava in un panificio vicino a dirci che lo aveva visto passare. Il suo cellulare risultò acceso la domenica successiva all’Arenella (un quartiere marinaro di Palermo, ndr) per pochi istanti. Poi, il silenzio».

In un lungo periodo di tempo i colpi di scena non sono mancati. «Nel 2017 – dice Laura – sembrava che Marcello fosse stato ritrovato in Spagna, a Madrid. Presi immediatamente l’aereo, con il cuore in gola, pregando, sperando che fosse lui. Invece, era un giovane che gli somigliava moltissimo, che mi abbracciò, comprendendo il mio stato d’animo, e mi disse: "Io spero che tu lo trovi". L’anno scorso, a Milano, un amico dell’altro mio figlio ha creduto di avere incontrato Marcello sopra un mezzo pubblico. Non vogliamo rassegnarci. Lo sogno molto spesso. Lo sogno quando era bambino e mi accarezzava la faccia. Lo sogno che bussa alla porta. Tante persone ci sono state accanto e non ci abbandonano. Mio figlio era molto curato e scrupoloso. Si preparava sempre, come quando fece la valigia per un viaggio con la scuola, due settimane prima. Il giorno dopo la sua scomparsa avrebbe festeggiato il ventesimo compleanno ed era contento. Niente lasciava presagire quello che è accaduto».

Eppure, il 12 luglio del 2011, Marcello usci dal portone, apparentemente diretto verso il laboratorio di falegnameria in cui lavorava in qualità di apprendista, per non fare più ritorno. Gli appelli si sono susseguiti. Della storia ha parlato Chi l’ha visto. In occasione dell’ultimo anniversario, dopo la realizzazione dell’intervista qui pubblicata, la trasmissione ha rilanciato la notizia di un presunto avvistamento di Marcello Volpe a Berlino. Un’ipotesi accolta con estrema cautela dalla famiglia. Laura Zarcone ha commentato: «Temo che sia l’ennesima delusione, ma spero che non sia così». Laura ha scritto su Facebook: «Faccio di tutto per andare avanti senza di te. Le persone che mi vogliono bene dicono che sono coraggiosa, ma non è vero. Non c'è abbastanza coraggio per affrontare la scomparsa di un figlio amato». «Certe volte – racconta questa mamma con l’anima trafitta – quando sono per strada, di sera, ripenso alle passeggiate di Marcello con il cane. Mi batte forte il cuore, mi volto di scatto, credendo di vederlo. Però lui non c’è, anche se non perdo mai la fede e la speranza di riabbracciarlo».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: