mercoledì 8 agosto 2012
​Social network, nuovo fronte ad alto rischio. Martedì prossimo il debutto in Inghilterra: i maggiorenni potranno puntare con soldi veri.
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​Ancora 6 giorni e poi anche Facebook sdoganerà i giochi online con soldi veri. La notizia, per il momento, riguarda la Gran Bretagna. Ma c’è chi giura che presto la novità possa coinvolgere gli altri Paesi, Italia compresa. È, questa, l’ultima frontiera dell’azzardo online che, non a caso, ha nell’Europa un’ulteriore primogenitura. Nel vecchio continente, infatti, si concentra il 34% del giocato al mondo. E l’Italia è prima in Europa.Nel social network più famoso, quello di Mark Zuckerberg, fino ad ora si poteva giocare a slot, bingo e poker in modalità "for fun", cioè senza investire denaro. Come ha spiegato Agipronews, il primo gioco ad essere lanciato sarà "Bingo Friendzy", «applicazione in real money» sviluppato in collaborazione con Gamesys. Vi potranno accedere i residenti in Gran Bretagna, purché maggiorenni e con un account su Facebook. A loro sarà data la possibilità di «sfidare la sorte a colpi di estrazioni virtuali», ma con cartelle e premi vendute e dispensati in moneta corrente. «Il settore del gioco è molto sviluppato ma soprattutto è molto ben regolamentato nel Regno Unito – ha commentato Julien Corniou, responsabile europeo del settore gaming di Facebook – dove il bingo reale è già vissuto come un’esperienza social», dunque «abbiamo deciso di fare questo passo». E visto che passo tira passo, è facile prevedere che altri partner del gaming che già operano sul social network, stiano pensando di seguire l’"esempio" di Gamesys. A partire da Zynga che starebbe anche pensando di entrare nel mondo del poker online già dal prossimo anno.Intanto, viene valutata positivamente dai proprietari e gestori dei più grandi marchi nel settore online, la decisione, contenuta nel maxiemendamento sulla spending review voluta dal governo Monti, di accorpate i Monopoli di Stato con l’Agenzia delle Dogane. Come se non bastassero, infatti, i 79.9 miliardi di fatturato dell’industria totale dei giochi nel 2011 che ha fatto guadagnare allo Stato 8,8 miliardi (ma le entrate tributarie nei primi sei mesi 2012 si sono ridotte del 5,7%); i 400mila apparecchi, tra slot machine e videoLottery, dislocati nel solo circuito legale italiano; le 41 organizzazioni mafiose presenti nel settore; gli 800mila giocatori patologici; le devastanti ricadute sociali e sanitarie che investono giocatori e famiglie; come se non bastasse tutto questo, ecco che in un comunicato, LivePartners e NetBet.it brindano «all’introduzione di nuovi giochi e al processo di trasformazione dei Monopoli di Stato».Il motivo? Ufficialmente, evidenziano i due big del gioco online, l’accorpamento, «insieme con l’introduzione delle slot machine online, avranno un effetto positivo sull’economia e faranno scomparire quasi del tutto la presenza di giocatori italiani su siti non autorizzati». Più concretamente, «l’Internet economy italiana nel 2013 toccherà i 60 miliardi di euro», con «il comparto dei giochi online che rappresenterà il 25% del totale per un giro d’affari di 15 miliardi». Con buona pace di chi si affanna a contrastare ludopatie, dipendenze e nuove povertà. Ma questo pare importare sempre meno.
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