lunedì 4 marzo 2013
​Erano stati circa 400 a sottoscrivere la piattaforma «Io corro per la famiglia» proposta dal Forum delle associazioni familiari. In caso di elezione, si sarebbero impegnati a darne attuazione. Ora 46 di quei candidati hanno tagliato il traguardo: 33 i deputati e 13 i senatori. Il gruppo più consistente è nelle fila del centrodestra, a seguire ci sono i centristi dell’Udc e di Monti, infine il Pd.
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Erano stati circa 400 a sottoscrivere la piattaforma dei valori «Io corro per la famiglia» proposta dal Forum delle associazioni familiari. In caso di elezione, si sarebbero impegnati a darne attuazione. Ora 46 di quei candidati hanno tagliato il traguardo: 33 i deputati e 13 i senatori. Il gruppo più consistente è nelle fila del centrodestra, a seguire ci sono i centristi dell’Udc e di Monti, infine il Pd.E i prossimi giorni potrebbero portare ulteriori novità: altri 6 parlamentari infatti sono tra i primi dei non eletti in liste il cui capolista deve optare tra diverse regioni. Tra i sottoscrittori del patto ci sono nomi noti della politica come Paola Binetti, Rocco Buttiglione e Lorenzo Cesa dell’Udc; Maurizio Gasparri, Carlo Giovanardi, Gaetano Quagliariello, Maurizio Sacconi e Raffaele Calabrò del Pdl; Mario Mauro della Lista Monti (ex europarlamentare del Pdl). Numerosi anche i volti nuovi, fino a ieri impegnati nella società civile: tra i montiani ci sono Gian Luigi Gigli e Lucio Romano di Scienza&Vita, Mario Sberna dell’Associazione famiglie numerose, Andrea Olivero delle Acli, nel Pd l’ex portavoce del Terzo settore Edoardo Patriarca.Al Forum delle associazioni familiari non nascondono la soddisfazione, visto che nella pattuglia dei firmatari circa uno ogni dieci firmatari ce l’ha fatta. Alla squadra dei 46 il Forum affida un compito urgente. Spiega il presidente Francesco Belletti: «Chiediamo di inserire da subito, tra le priorità degli interventi di politica economica del nuovo governo, una misura urgente di "alleggerimento fiscale selettivo" per le famiglie con figli e per quelle con carichi familiari di cura, come anziani fragili e disabili». Uno strumento cioè «capace di proteggere queste famiglie dalla povertà sostenendo così chi genera concretamente futuro e solidarietà già oggi, nella fatica quotidiana delle relazioni familiari, ben prima di pensare alle formule con cui si governerà il Paese».Raffaele Calabrò del Pdl, ex senatore, ora rientra come deputato. «Credo sia importante che non ci lasciamo prendere solo dalle problematiche finanziarie – dice – perché l’economia deve essere lo strumento per il sistema sociale che vogliamo. E il sistema sociale che vogliamo deve essere frutto di una scelta di valori. Ecco allora che il tema della famiglia va posto al centro, in modo prioritario, dell’agenda politica, per capire che tipo di società vogliamo, non fondata solo su diritti individuali».Edoardo Patriarca, deputato Pd, è realista: «Non credo che con questo clima politico si possa riuscire a realizzare tutta la piattaforma di riforme del Forum: servirebbe una legislatura solida e duratura. Ma sicuramente va dato un segnale urgente sul fronte della fiscalità di sostegno alle famiglie che pagano duramente la crisi. Il Paese ha retto perché le famiglie hanno attinto ai risparmi. Che stanno finendo. Famiglia e impresa allora sono il binomio da cui ripartire». Patriarca pensa anche a un sostegno «al lavoro di cura svolto da tutte le donne che in famiglia assistono anziani e disabili. Un bilancio di 800 miliardi di spesa pubblica può consentire queste scelte».
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