Antonio Acerbo, indagato in relazione al progetto "Vie d'Acqua" con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta, si è dimesso dall'incarico di commissario delegato di Expo 2015, su richiesta dell'ad di Expo Giuseppe Sala. Resta in carica come responsabile unico per il
procedimento di Padiglione Italia. Lo ha annunciato l'ad di Expo
Giuseppe Sala.
"Ho chiesto all'ingegnere Acerbo
un passo indietro come mio delegato perché in qualche modo si
dovrebbe occupare delle vie d'acqua" ha spiegato Sala che ha poi sottolineato che "un avviso di garanzia non è sufficiente ad obbligarmi a
far fare un passo indietro, ho fatto una valutazione di
buonsenso per far sì che la sua attività non venga più a toccare
neanche marginalmente le vie d'acqua". "Il mio rapporto
fiduciario con Acerbo non è caduto rispetto a ciò che
sappiamo" ha aggiunto.
Il presidente dell'Autorità
Anticorruzione Raffaele Cantone, oggi a Milano per una serie di incontri su Expo, ha definito la decisione di chiedere dimissioni parziali come una
"valutazione di opportunità discrezionale basata solo su
quell'attività" ossia l'appalto delle vie d'acqua. Nel pomeriggio a Palazzo Chigi riunione sull'Expo alla quale hanno partecipato il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ed esponenti del Ministero dell'Economia e dello Sviluppo. Il Governo ha accolto la richiesta del Comune di Milano di una deroga normativa per quanto riguarda l'assunzione temporanea di personale in vista del grande afflusso di visitatori per Expo 2015. Per quanto riguarda la richiesta di affrontare gli extracosti derivanti dagli impegni ai quali sarà sottoposta Milano durante l'Expo, si è stabilito
di definire in un prossimo approfondimento la somma complessiva
che dovrà essere sostenuta dalla Città e trovarne copertura con
la prossima Legge di Stabilità.