mercoledì 26 settembre 2012
Costretto su una sedia a rotelle da una vasculite l'uomo, 60enne originario della Repubblica Ceca, è stato salvato dalle strade di Palermo dalla suora missionaria Anna Alonzo: «Cerchiamo qualcuno che possa aiutarlo».
Milano, liberati gli schiavi della strada
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Straniero, disabile a causa di una vasculite, mendicante per sopravvivere, “salvato” dall’assistente sociale missionaria Anna Alonzo. E' la storia di Karel Tvaroh, 60 anni, originario della Repubblica Ceca. Due anni fa, la donna lo ha trovato per strada, seduto sulla sua carrozzina, piena di escrementi e con le gambe in cancrena. Quella notte la suora missionaria ha chiamato il 118 che, dopo alcune resistenze, lo ha portato in ospedale. «Al pronto soccorso del Policlinico di Palermo ha aspettato più di tre ore sulla sua sedia a rotelle, con le gambe avvolte in due sacchetti di plastica perché colanti sangue e pus. Nessuno gli si voleva avvicinare», ricorda la religiosa. Ci vogliono ore e decine di telefonate per ottenere il ricovero al Policlinico.Da quel momento in poi non sono mancati gli appelli alla cittadinanza per cercare una struttura che potesse accoglierlo e seguirlo nella sua grave disabilità senza farlo ritornare per la strada. Dopo il ricovero in ospedale Karel è riuscito ad avere una stanza presso l’hotel Archirafi pagata dalle suore.  Da circa un mese ha trovato casa nella Rsa di Piana degli Albanesi che però a breve dovrà dimetterlo perché Karel non riesce più a provvedere autonomamente a se stesso. Si spera che venga portato in un’altra Rsa dedicata a chi ha bisogno di essere accudito ma ancora non c’è nessuna certezza. «Io ho la sua tutela fino al 4 ottobre ma vorrei che qualcuno mi aiutasse, prendendo a cuore la sua situazione – dice Anna Alonzo -. Un mese fa ha avuto anche un ictus che lo ha reso quasi incosciente. Sappiamo che ha qualche parente in Repubblica Ceca ma nessuno si è fatto vivo. Con le dovute terapie e soprattutto curando l'igiene e l'alimentazione forse si potrà evitare l'amputazione degli arti.Karel Tvaroh vive in Italia da 14 anni, ha lavorato (sempre in nero e saltuariamente) nei ristoranti. Ma nell'ultimo periodo ha vissuto di sola elemosina ed è rimasto per strada: la malattia gli impediva di lavorare e persino di salire le scale che lo portavano nella sua abitazione. Una casa che ha perso quando non è più riuscito nemmeno a pagare l'affitto. E così è finito per strada dove le sue condizioni di salute si sono ulteriormente aggravate.L'uomo sembra colto, di buone maniere, sempre gentile e pronto a ringraziare per qualsiasi attenzione. In Italia non ha parenti né amici, forse solo una sorella (che vive in Repubblica Ceca) con cui non ha rapporti. Racconta anche di una compagna, una connazionale, con cui ha abitato in un vecchio camper nei pressi di piazza Marina. Da quando ha iniziato a stare male, però, la donna l'ha lasciato ed è rimasto completamente solo.
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