mercoledì 4 maggio 2022
L'uso obbligatorio (per i privati) è stato prorogato, poi si farà di nuovo il punto in base all'andamento della pandemia. Nel pubblico maggiore elasticità
Una commessa indossa la mascherina in un negozio nel centro di Roma

Una commessa indossa la mascherina in un negozio nel centro di Roma - Ansa

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Sul posto di lavoro si continuerà ad usare le mascherine, almeno fino a giugno. Anche nei negozi. Poi si vedrà.

È questa la posizione emersa alla riunione delle parti sociali con il ministero del Lavoro, Salute e Mise
per la valutazione del "Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid negli ambienti di lavoro", che risale all'aprile del 2021.

In sostanza si è deciso, in nome della sicurezza e della salute dei lavoratori, di prorogare l'uso obbligatorio delle mascherine "in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all'aperto" (non necessario nel caso di attività svolte da soli).

Nei fatti, quindi, le parti hanno concordato che al momento i rischi legati al Covid-19 sono ancora presenti e che occorre tutelarsi. "Tutti i presenti - sottolinea il ministero del Lavoro in una nota - hanno rilevato
che, nonostante la cessazione dello stato d'emergenza, persistano esigenze di contrasto del diffondersi della pandemia".

La riunione si è svolta alla presenza di rappresentanti del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, del ministero della Salute, del ministero dello Sviluppo economico, dell'Inail e di tutte le parti sociali.

Gli imprenditori hanno chiesto chiarezza sul tema e condividono le decisioni prese in quanto permette loro di agire sul fronte della prevenzione in modo chiaro e seguendo indicazioni precise, evitando anche possibili cause da parte di dipendenti ammalatisi di Covid nel caso che queste siano state seguite con scrupolo.

Al momento per quanto riguarda i dipendenti pubblici c'è una maggiore elasticità, anche se il ministro Brunetta raccomanda, come detto, l'utilizzo dove c'è contatto con il pubblico, dove ci sono persone fragili o si registra affollamento in uno spazio ristretto.


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