sabato 9 novembre 2024
Anche alcuni petardi piovuti sulla scalinata del Pincio. Piantedosi: «Vergognose aggressioni alla polizia. Politica prenda le distanze»
Un frangente degli scontri tra polizia e manifestanti

Un frangente degli scontri tra polizia e manifestanti - ANSA

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Pomeriggio movimentato a Bologna, dove oggi si sono fronteggiati a distanza i militanti di Casa Pound e i collettivi antifascisti. La tensione si è innescata fin da subito, mentre il gruppo di estrema destra sfilava lungo via Gramsci diretto verso piazza XX settembre: sul corteo sono piovuti petardi e liquidi vari lanciati da alcune finestre. Un passante è stato invece accerchiato e picchiato da una quindicina di partecipanti al corteo antagonista: l’uomo, che era in compagnia della fidanzata, si è allontanato sanguinante al volto.

La situazione è degenerata poco più tardi, quando gli antifascisti, tagliando per il parco della Montagnola, hanno tentato di raggiungere la zona del centro dove era in programma la manifestazione di Casa Pound contro spaccio e degrado urbano. I ragazzi dei collettivi si sono trovati la strada sbarrata dalla polizia, schierata in tenuta antisommossa sulla scalinata del Pincio: sono scoppiati tafferugli accompagnati da lancio di petardi e fumogeni: tre agenti sono rimasti feriti. Alcuni lievi feriti anche tra gli antagonisti. «Siamo stati aggrediti in modo vile» ha detto il questore Antonio Sbordone. In piazza anche 200 anarchici: alcuni di loro, a volto coperto e armati, hanno provato ad assalire a loro volta le forze dell’ordine, che gli avevano bloccato il percorso. La situazione è poi tornata alla calma verso le 18, quando si è sciolto il corteo di Casa Pound, a cui la questura non ha consentito di raggiungere Piazza XX settembre.

Sui fatti il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha commentato: «Oggi pomeriggio a Bologna ancora una volta le forze di polizia, schierate a difesa della sicurezza pubblica e della libertà di manifestare, sono state oggetto di vergognose aggressioni e violenze da parte di gruppi di facinorosi. A loro va la mia più convinta solidarietà e la profonda riconoscenza per l'equilibrio ancora una volta dimostrato e le difficoltà sempre maggiori con cui sono costrette a confrontarsi con manifestanti ed agitatori di varia estrazione. Confido che tutte le forze politiche e sociali del paese, senza tentennamenti o speciosi distinguo, sappiano prendere le distanze da comportamenti pericolosi ed inaccettabili in democrazia».


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