Un Paese più capace di reagire agli choc, più competitivo di fronte alle trasformazioni tecnologiche, più equo e sostenibile dal punto di vista sociale ed ambientale. Sono questi gli obiettivi delle «Iniziative per il rilancio dell’Italia», il piano della Task force guidata dal manager Vittorio Colao consegnato ieri al presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo 8 settimane di lavoro. Il rapporto non è ancora stato presentato ufficialmente ma è già di dominio pubblico: 46 pagine di analisi e proposte e 102 schede tematiche con le singole azioni da mettere in campo in tempi brevissimi o da affidare a riforme di più ampio respiro.
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Il terremoto coronavirus ci pone di fronte «all’urgenza di riformare, trasformare e innovare il Paese» con «decisione e coraggio», affermano i 17 esperti tra cui manager, economisti, sociologi, fisici, avvocati e specialisti del lavoro, con atti concreti in grado «di produrre risultati già nel breve termine». Sei i capitoli sui quali ruota il piano di rilancio 2021–2022. Imprese e lavoro, che sono il «motore dell’economia». Infrastrutture e ambiente, «volano del rilancio». Turismo arte e cultura «brand del Paese». Una Pa che sia «alleata di cittadini imprese». E poi istruzione, ricerca e competenze come «fattori chiave dello sviluppo» che dev’essere a beneficio di «individui e famiglie in una società più inclusiva ed equa». Settori e ambiti sui quali bisogna intervenire sulla base di «tre assi di rafforzamento» trasversali: la digitalizzazione e l’innovazione; una «rivoluzione verde» per curare l’ambiente e migliorare la qualità della vita; infine la «parità di genere e l’inclusione sociale» per ridurre il gap che penalizza le donne e per ridurre le «disuguaglianze sociali, territoriali e generazionali».
Un Paese debole
L’Italia «ha saputo fronteggiare con decisione la crisi Covid–19. Il Governo è intervenuto con sostegni economici senza precedenti, anche se alcune lentezze nell’erogazione di fondi non hanno permesso di raggiungere tempestivamente tutte le persone e le imprese in difficoltà», afferma il rapporto. Ma la premessa dell’analisi dei “saggi” è che l’Italia si è scontrata con l’epidemia in una condizione di già evidente fragilità: crescita debole, bassa produttività, alto debito pubblico, scarsa efficienza pubblica, rilevante evasione fiscale, forti diseguaglianze di genere, sociali e territoriali. Occorre quindi «non sprecare» l’occasione di una crisi che «sta determinando forti cambiamenti nel modo di pensare e di agire in ampi strati della società italiana ed europea». Questo «offre un’opportunità storica per affrontare le fragilità esistenti. Le risorse rese disponibili dall’Unione Europea sono senza precedenti, ma pur sempre non illimitate né gratuite. Se sapremo sfruttarle al meglio orientandole a progetti chiari e ben articolati, avremo un’occasione unica per trasformare in profondità il nostro Paese». «Per questo si devono ora pianificare e lanciare con celerità azioni concrete che aumentino la velocità e la portata della ripresa economica nel biennio 2021–22, e che pongano le basi per un robusto sviluppo di medio–lungo periodo».
Le terapie
Il piano dà indicazioni precise di intervento i svariati settori e riprende anche diverse proposte già al centro del dibattito politico. Sul lavoro ad esempio si raccomanda nell’immediato di «escludere il contagio Covid dalla responsabilità penale del datore di lavoro» e di consentire, in deroga temporanea alla legge, il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza almeno per tutto il 2020. Ma anche di implementare l’uso dello smart working, introducendo una nuova normativa ad hoc e di riformare il sistema egli ammortizzatori. Si propone il rinvio del saldo delle imposte 2019 e dell’acconto 2020, e di accelerare sul 5G e la banda larga soprattutto per i meno abbienti e le aree deboli.
Nutrite le proposte di contrasto all’economia sommersa, con la proposta di una sanatoria sul lavoro nero e una voluntary disclosure sui contanti a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva e all’impiego dei capitali per iniziative di sostegno alla ripresa. Ma occorre anche incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici e scoraggiare l’uso del contante, anche cercando di eliminare le banconote oltre i 100 euro.
Gli esperti dicono sì all’assegno unico per i figli fino alla maggiore età in uno sforzo di razionalizzaione dei trasferimenti monetari alle famiglie. E per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica propongono di attivare piani personalizzati per sostenere le famiglie in condizioni di disagio. Ci sono quindi indicazioni per accelerare l’infrastrutturazione del Paese, riducendo la burocrazia e accelerando gli investimenti.