mercoledì 19 novembre 2014
​Sgomberati due centri sociali, lacrimogeni e cassonetti bruciati. In serata rivolta in centro. Il prefetto: nessun blitz.
Case popolari, incendio doloso in sede Aler
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Alle 23 di ieri sera le forze dell’ordine in assetto anti sommossa non erano ancora riuscite a placare del tutto i 'tumulti' scoppiati all’alba nel quartiere di Corvetto e poi proseguiti a margine di un corteo in zona San Vittore, a causa dello sgombero di due centri sociali. A Milano ieri è andata in scena di nuovo la 'saldatura' tra i militanti della galassia antagonista e i comitati pro abusivi delle case popolari, nelle cui file militano molti immigrati: egiziani, peruviani e rom. In tarda serata e dopo gli incidenti della mattina, decine di appartenenti alla galassia dei centri sociali prima hanno presidiato piazza Corvetto, proprio all’imbocco della tangenziale Est, mandando in tilt la circolazione in entrata e in uscita dalla città, poi hanno marciato in corteo fin dentro al centro città scontrandosi più volte con le forze dell’ordine. Ieri mattina i reparti mobili di polizia, Guardia di Finanza e carabinieri, supportati da un elicottero, si sono presentati nel quartiere di Corvetto, da mesi nella morsa delle occupazioni abusive, gestite da immigrati e dalla camorra. Ma ad occupare non ci sono solo i criminali, ma anche tante famiglie povere senza casa. L’obiettivo di ieri delle forze dell’ordine era riportare la legalità all’interno di Corvetto, sempre più simile alle banlieue francesi, partendo dallo sgombero di due strutture private, occupate dalle realtà antagoniste «Corvaccio squat» e «spazio anarchico occupato Rosa nera », in via Ravenna 30 e 40. Gli agenti hanno anche lanciato lacrimogeni, gli antagonisti hanno risposto con pietre e incendiando i cassonetti. Alcuni sono saliti sul tetto dei centri sociali per opporsi allo sgombero. Fino a quando agli autonomi si sono uniti i militanti dei comitati anti sgomberi vicini agli abusivi, aumentando l’intensità degli scontri. In alcune vie sono state erette delle barricate e colonne di fumo si sono alzate fino al cielo. Sono comparsi striscioni con la scritta: «200 sgomberi 200 barricate».  Alla fine nove persone sono state portate in Questura di cui 3 arrestate e 4 denunciate. Gli arrestati e i denunciati sono tutti anarchici di età compresa tra i 24 e i 34 anni. I primi tre devono rispondere di resistenza, violenza aggravata da lancio di oggetti e invasione di terreni ed edifici; tre indagati degli stessi reati senza l’aggravante, mentre un quarto è accusato solo di violenza e resistenza. Proprio al Corvetto nelle scorse settimane una quindicina di 'incappucciati', forse vicini all’area antagonista, avevano assaltato una sede del Pd dove era in corso una riunione tra il Sunia, il sindacato degli inquilini, e alcuni residenti del quartiere. La procura di Milano sta indagando per terrorismo, ci sarebbero due sospettati e ieri i carabinieri che stanno indagando hanno condotto nuove perquisizioni in zona. E sull’allarme sociale della città, ieri ha parlato anche il prefetto Francesco Paolo Tronca che ha presieduto un incontro in prefettura con Regione, Comune e Aler per la presentazione del Piano operativo di azione per la prevenzione ed il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia residenziale pubblica. «Non parte nessuna task-force e nessun blitz, per noi le occupazioni sono un problema di disagio e fragilità sociale», ha detto Tronca guardando il problema in tutti i suoi aspetti e non solo dal punto di vista dell’ordine pubblico. 
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