mercoledì 28 agosto 2013
​Per il cardinale un ritorno al voto nel breve periodo «significherebbe una depressione ulteriore per la gente, una ulteriore sofferenza e incertezza».​ In materia di lavoro «ci vogliono interventi massicci».
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Un ritorno al voto nel breve periodo "significherebbe una depressione ulteriore per la gente, una ulteriore sofferenza e incertezza". Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, questa sera a margine del pellegrinaggio a piedi verso il Santuario della Madonna della Guardia, nel capoluogo ligure."Non parlo di costi - ha aggiunto il porporato - ma innanzitutto mi preoccuperebbe il messaggio alla popolazione che è già in gravissime difficoltà e aspetta di giorno in giorno qualche segnale concreto, sperando - ha sottolineato - che i grandi sacrifici che da anni famiglie, giovani e meno giovani stanno facendo non vadano perduti, non si buttino via". Sul futuro del governo Letta, il presidente della Cei ha aggiunto che "c'è bisogno di stabilità e dell'apporto di tutti, nei limiti delle possibilità di una democrazia, consapevoli, tutti, che la situazione non è per niente leggera, e, anzi, è molto seria e questa serietà e gravità della situazione economico sociale, che si riflette sulla povera gente, è particolarmente sentita - ha concluso - nelle città industriali, più che in quelle amministrative".​Sul tema del lavoro il porporato ha aggiunto che "serve non solo una politica dei piccoli passi, anche se ogni passo avanti è un a cosa buona, ma ci vogliono interventi massicci e una concentrazione per dare dei segnali grossi, cioè per rimettere in moto la macchina lavorativa"."Il tema del lavoro - ha aggiunto Bagnasco - è una questione di carattere nazionale, fa parte integrante della crisi economico finanziaria e quindi assolutamente ci vogliono interventi". In vista, domani, della ricorrenza dell'apparizione della Madonna sul monte Figogna, il cardinale Bagnasco ha aggiunto che "chiediamo lavoro, lavoro di cui c'è un grande bisogno perchè la disoccupazione non solo non diminuisce ma sta aumentando. La situazione - ha proseguito - è ancora più grave e quindi chiedo, spero, auspico che i segnali di ripresa di cui molti parlano non siano un pio desiderio ma siano realtà, che però si rifletta concretamente sulla gente e - ha concluso - non rimanga una realtà ad alti livelli".​​"Grandissima preoccupazione" è stata poi espressa dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, circa la cessione delle aziende dell'asset civile di Finmeccanica, tra cui la genovese Ansaldo Energia. «Ho letto stamani sui giornali questa ipotesi» ed «è grande la preoccupazione. Spero - ha proseguito - che non sia un modo per tralasciare delle grandi e significative parti di Finmeccanica. Anche questa di separazione tra civile e militare, di cui si parla da tanto tempo, non so - ha concluso - quanto sia una cosa virtuosa e utile all'azienda e quindi al sistema Italia».
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