E' un giugno da record per gli sbarchi di immigrati sulle coste calabresi, quasi 900 persone arrivate rispetto ai poco più di 100 dello stesso mese del 2020. Le ultime sono le 179 che erano a bordo di due barche a vela intercettate nella notte dai mezzi della Guardia di Finanza. In tutto dall’inizio dell’anno sono oltre 1.300 gli immigrati giunti soprattutto sulle coste delle province di Reggio Calabria e Crotone, ma anche su quelle cosentine. E se sarà confermato il ritmo di giugno, si supererà abbondantemente il numero di 2.500 di tutto il 2020, già anno da record. È il forte timore delle forze dell’ordine e delle Prefetture. Anche perché oltre alla rotta da Turchia e Grecia, è ripresa quella dalla Libia orientale, gestita da trafficanti egiziani.
Venivano invece proprio dalla Turchia le due imbarcazioni avvistate nella notte del 29 giugno dal velivolo Atr 42 del Gruppo Esplorazione Aeromarittima del Corpo 'Grifo 15'. Si trovavano a circa 50 miglia marine dal litorale crotonese e sembra che da una di esse fosse partita una richiesta di aiuto che parlava di un morto a bordo. Non è poi risultato vero e potrebbe trattarsi dell’ennesima prova della nuova strategia dei trafficanti per evitare l’arresto degli scafisti e la scoperta degli organizzatori dei traffici. Il dispositivo aeronavale messo in atto formato da unità navali del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia e dei Gruppi Aeronavali della Guardia di Finanza di Taranto e Messina e da una motovedetta della Capitaneria di Porto di Crotone ha operato per intercettare e fermare le due imbarcazioni.
A bordo della prima, fermata a una decina di miglia a sud est da Capo Rizzuto, sono stati trovati 80 migranti tra i quali 3 donne e 30 minori. Sul secondo natante, intercettato a 12 miglia da Capo Colonna, erano imbarcati 97 migranti, tra i quali 6 donne e 3 minori. Per questa barca sono stati anche identificati due presunti scafisti ucraini, mentre per l’altra non è stato ancora possibile. Gli immigrati sono soprattutto egiziani, ben 57, ma anche iracheni e iraniani in massima parte di etnia curda, oltre che in misura minore, siriani, marocchini e afghani, partiti in massima parte da località imprecisate della Turchia quattro o cinque giorni fa.
Giunti in porto, i migranti sono stati consegnati alle autorità preposte all’accoglienza, anche per i controlli sanitari anti Covid-19, mentre i finanzieri hanno proseguito le indagini per individuare gli altri scafisti. La presenza di tanti egiziani conferma il ruolo dei trafficanti di quel Paese. Le barche sono sicuramente partite dalle coste turche ma secondo gli investigatori non è da escludere che abbiano imbarcato parte degli immigrati lungo la rotta, magari da un’imbarcazione proveniente dal Nordafrica. Gli ultimi due sbarchi c’erano stati meno di una settimana fa. Il 25 giugno 65 immigrati siriani, iracheni e iraniani, tra i quali molti minori non accompagnati, erano arrivati a Crotone. Il giorno dopo una barca con 28 persone, era stata intercettata dalle Fiamme gialle a poche miglia da Capo Rizzuto. Bloccati anche i due scafisti turchi che, dopo aver raggiunto la costa a bordo di un tender, stavano tentando la fuga. Sbarchi a ripetizione, dunque, che per ora vengono gestiti con impegno e professionalità, ma che stanno sicuramente mettendo a dura prova gli uomini che operano in mare e a terra.