Un'immagine di Caivano - Ansa
Un blitz all’alba, l’ennesimo per il Parco Verde di Caivano. Ancora una volta è stato il suono delle sirene a svegliare gli abitanti del quartiere alla periferia del Comune a nord di Napoli.
L’operazione, che ha interessato altri Comuni dell’area a nord del capoluogo campano, ha portato all’esecuzione di 55 misure cautelari (40 gli arresti, 24 in carcere e 16 ai domiciliari). A condurla sono stati i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, coordinati della Procura di Napoli Nord. I militari della Sezione operativa della Compagnia di Casoria, che hanno portato avanti le indagini tra il marzo e il luglio 2018, si sono avvalsi di intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché di diverse attività di riscontro sul territorio sfociate in sequestri di droga e arresti in flagranza di reato.
Una pluralità di condotte di detenzione e cessione a terzi di sostanze stupefacenti di vario tipo, reati in materia di armi e reati di furto in abitazione, rapina, procurata evasione di soggetto detenuto presso la propria abitazione.
Queste le accuse rivolte a vario titolo ai destinatari delle misure cautelari. I contatti fra gli spacciatori e gli acquirenti – hanno accertato i militari dell’Arma – avvenivano anche per via telefonica. La consegna era poi affidata a corrieri incensurati, tutti di giovane età e in alcuni casi anche minorenni. Consegna che avveniva in punti concordati del territorio. I giovani pusher dovevano prestare attenzione ad avere con sé solamente piccoli quantitativi, in modo tale da esporsi nel minor modo possibile ai controlli delle forze dell’ordine.
Tra le 24 persone arrestate e condotte in carcere c’è anche Cira Migliore. Il suo nome è noto alle cronache per la tragica morte di Paola Gaglione, con la quale la giovane – che si definisce trans e preferisce essere chiamato Ciro – aveva una relazione amorosa. Nel settembre scorso, la diciottenne di Caivano rimase uccisa in seguito a una caduta dallo scooter guidato proprio da Migliore.
Al momento dell’incidente, i due erano inseguiti da Michele Gaglione, fratello di Paola, ora accusato di omicidio volontario per aver colpito il ciclomotore su cui viaggiava la sorella e averne causato la morte. Per gli inquirenti, Cira Migliore era dedita allo spaccio di droga. Il giudice per le indagini preliminari di Napoli Nord ne ha disposto la custodia cautelare nel carcere femminile di Pozzuoli, come previsto dalla legge italiana in casi del genere.
La giovane aveva già dei precedenti per droga, come segnalò questo giornale nel ricostruire la vicenda che portò alla morte della fidanzata. L’operazione del Parco Verde ha una valenza regionale. Ieri sera un’altra indagine, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e dai carabinieri della compagnia di Caserta, ha portato alla luce l’esistenza di tre rioni della città di Caserta trasformati in piazze di spaccio di droga, in particolare cocaina, crack e hashish: undici persone sono finite in carcere e due ai domiciliari per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
L’indagine in particolare ha accertato l’esistenza nella città della Reggia di un gruppo agguerrito e in grado di rifornirsi costantemente di droga nelle piazze del Napoletano, in particolare allo stesso Parco Verde di Caivano e nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. A capeggiare il gruppo il 53enne Rosario Palmieri, soprannominato «Nerone»; da qui il nome dell’inchiesta, ribattezzata «5° Imperatore». Palmieri si avvaleva della complicità della compagna 48enne, Vittoria Forgione, e del figlio di quest’ultima Umberto Zampella, di 27 anni; tutti e tre sono finiti in carcere.