domenica 4 agosto 2013
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«C'è un’aria brutta. Come se una rabbia strisciante stia per scuotere l’Italia. È la rabbia delle imprese piegate dalla crisi, delle famiglie senza più forza economica. Ho incontrato Squinzi (il presidente di Confindustria, ndr), è furibondo; mi sono confrontato con i leader del mondo produttivo, sono tutti fuori di sé... Non capiscono la superficialità dei partiti, non capiscono come in un momento così delicato qualcuno possa davvero pensare ad aprire una crisi di governo». Raffaele Bonanni resta per qualche istante in silenzio, poi va avanti nel nuovo atto d’accusa. «Sono furibondi loro e sono furibondo io. Siamo di nuovo alla rissa e questo dimostra solo una cosa: l’irresponsabilità e la lontananza dei partiti dal Paese». Il segretario della Cisl alza la voce. E scandisce l’altolà a Pd e Pdl: «È ora di mettere davanti a tutto la sofferenza del Paese. Davanti alle proprie vicende personali, davanti alle piccole convenienze... È un momento delicato, di svolta: l’Italia può ripartire o può sprofondare. I partiti facciano attenzione: anche solo nominare la parola crisi può accendere l’incendio».Che direbbe a Berlusconi?Che le sentenze si rispettano. E che alcune forzature non sono accettabili. Anche solo minacciare il voto è una scelta sciagurata: la gente non capirebbe, nemmeno la sua gente capirebbe; oggi nessuno vuole le elezioni, oggi la gente vuole risposte all’emergenza. Ma non lo dico solo a Berlusconi; lo dico a tutti.Risposte?Letta è pronto a battere un colpo: l’ha detto, io gli credo. Imprese e lavoratori aspettano uno choc fiscale, un taglio deciso delle tasse... L’autunno può essere un momento di svolta e i partiti che fanno? Minacciano la crisi? Altro che la guerra civile evocata da Bondi, la guerra civile ci sarà davvero se questo governo cade. La gente non ne può più e i partiti devono stare attenti: una mossa sbagliata può significare la loro morte.Segretario qual è il vero limite dei partiti?Non capire fino in fondo la sofferenza del Paese. E lo sa perché? Perchè hanno costruito una politica scollegata dalla comunità. L’organizzazione dei partiti è stata tutta orientata a recidere i rapporti diretti con i cittadini. Non capiscono più quello che avviene nella comunità, sono dentro questo pallone mediatico, raccontano chiacchiere, sbraitano gli uni contro gli altri... E questo perchè si è costruito un sistema che ha reciso i rapporti con i cittadini. Non sono più antenne della comunità; sono realtà che conoscono solo l’esigenza del loro branco, della loro parte. Bondi ha scatenato l’inferno...Sono senza parole. Il pressing del Pdl sulla presidenza della Repubblica non mi piace, non ne colgo il senso... Le sentenze si rispettano e se la giustizia è malata anche il Pdl ha delle responsabilità. Tocca alla politica correggere le storture... Perché in questi ultimi vent’anni non l’ha fatto? Perchè nei dieci anni che sono stati al governo non hanno dato soluzioni? E perché non provano ora a chiudere un’intesa per una vera, seria, profonda riforma della giustizia? Provano? Pd e Pdl che vogliono separarsi?   Assurdo, assurdo... Il Pd sapeva bene che cosa fosse il Pdl e il Pdl cosa fosse il Pd. Hanno deciso di dare vita a un governo di servizio per il Paese. Ora non hanno scuse: il "sacrificio" deve continuare. Per le famiglie. Per le imprese. Per chi se la passa male. Pd e Pdl hanno fatto un accordo e sapevano quale fosse la realtà. Il Pd conosceva Berlusconi, sapeva dei processi e delle accuse... Mi creda, solo l’idea che c’è chi è tentato di archiviare questo governo mi indigna. Crede che l’indignazione basti?Basta se serve a creare un di più di responsabilità. I lavoratori e le imprese aspettano un taglio della spesa pubblica. Aspettano un colpo secco alle inefficienze, agli sprechi, alle ruberie. Aspettano che si faccia fronte alla crisi. E una cosa deve essere chiara a tutti: non c’è nessun problema dei partiti, personale o collettivo, che possa eguagliare il grande problema che hanno gli italiani. Riflettano Pd e Pdl. Nell’ultima tornata elettorale gli italiani gli hanno mandato un segnale netto, inequivocabile. Non averlo capito significa solo non essere più in grado di rappresentare la società.
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