sabato 2 novembre 2013
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La legge «è stata fatta contro Berlusconi e Grillo. Con il risultato che si spendono gli stessi soldi e si commissariano i partiti. Per di più la donazione vuole un suo profitto. Con la raccolta fondi si avallano le controprestazioni». Il tesoriere del Pdl Maurizio Bianconi è «contrarissimo» al ddl approvato alla Camera.Scusi, ma perché il suo partito l’ha votata?Il mio partito questa legge l’ha negoziata.Curioso che proprio il tesoriere non la voti...Io sono il rappresentante legale, volgarmente detto tesoriere... ma secondo me non hanno capito fino in fondo cosa facevano. Hanno gabellato questa legge come una rivoluzione copernicana, come la definì il ministro Quagliariello, perché si diceva che si aboliva il finanziamento pubblico, ma si è trattato dell’abolizione del finanziamento pubblico diretto per arrivare a quello indiretto.Questo però è ben noto...Ma bisogna ragionare: il finanziamento pubblico costa allo Stato 96 milioni. Quello indiretto 76 più 15 di cassa integrazione. Quindi di finanza pubblica ai partiti ne va tanta quanta gliene andava prima. Perché la Cassa integrazione?Siccome non vi è più certezza di quanti soldi ci saranno, invece di dare con 15 milioni gli stipendi alla gente, gli si dà la cassa integrazione. Qui non si tratta di galoppini di partito. Parliamo di un’azienda che vende bene immateriali...Renzi lo ha detto chiaro che sarebbe successo nel suo Pd...Renzi mi è simpatico, ma lui la sua struttura l’ha piazzata nel Comune, nelle municipalizzate. Se fosse solo segretario di partito si lamenterebbe... Senza soldi non si fa politica.E perché si aumenta il rischio di controprestazioni?Nessuno dà niente per niente, inutile far finta che non sia così. C’è poi l’imbroglio dei Caf e dei sindacati: loro nel Pd hanno questa rete che li garantisce.All’estero il sistema delle donazioni funziona...All’estero se lei fa una lettera di raccomandazione si deve dimettere. Le regole sono diverse. Perché vede la legge contro Grillo?Perché per prendere questi soldi bisogna sottostare a una serie di vincoli. E ci si mette sotto la discrezionalità di 5 magistrati. Un altro male ancora è che gli stessi 91 milioni li prende chi ha più donatori. Se ho un partito piccolo ben organizzato e con una rete di fundraising, avrò più soldi di un partito con 10 milioni di voti, ma meno organizzato. Alla parità di somma si aggiunge l’iniquità di distribuzioni.
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